Foto di Emma Boe

Il percorso all’interno dell’arte attraverso la moda, presentato dagli studenti degli Istituti Redentore, ci accompagna verso una nuova visione delle opere che noi tutti conosciamo.

di Serena Scalari

Al giorno d’oggi, negli istituti scolastici troviamo un’offerta formativa sempre più variegata.

Ma anche all’interno di indirizzi di studio che comprendono ambiti differenti, l’approccio umanistico, e soprattutto quello artistico, sono sempre più presenti.

Si cercano quindi costantemente nuovi modi per rendere più partecipativa la classica lezione frontale, tentando di suscitare l’interesse degli studenti, 

Un nuovo approccio all’arte è stato presentato proprio dagli studenti delle 5^ del liceo scientifico degli Istituti Redentore, durante una sfilata in Piazza D’Erbe, in occasione del MantovaArt Youth Day.

Invece di fermarvi alla storia delle opere, siete mai rimasti ad osservare i dipinti degli artisti più famosi, riflettendo su come potessero essere rivisitati in chiave moderna?

Immaginate di indossare un abito ispirato a “Giuditta e Oloferne” di Klimt o alla “Prova di balletto” di Degas. 

Su questa riflessione si basa il lavoro degli studenti coinvolti, in collaborazione con il ModArt, non solo un marchio, ma una vera e propria filosofia di vita, che insegna ad indossare la moda con stile e consapevolezza.

La sfilata ha viaggiato tra diverse correnti artistiche, dall’astrattismo al surrealismo, dando vita a diversi bozzetti realizzati dagli studenti, utilizzando perlopiù materiali di recupero, in un momento storico dove l’attenzione al riciclo è sempre maggiore.

Ispirati dalle sfilate della Haute Couture, il loro lavoro è frutto di numerosi approfondimenti e di una grande meticolosità, ma soprattutto dell’impegno mostrato per il progetto, dove ogni studente ha inserito una vera e propria parte di sé.

Sarebbe interessante riproporre l’approccio divertente e coinvolgente dell’iniziativa anche in altre scuole, mettendo a confronto i lavori di studenti di diversa formazione, ognuno con la propria prospettiva e la propria metodologia.

E voi cosa ne pensate? Un approccio non convenzionale nello studio dell’arte potrebbe essere quello vincente?

Di Serena Scalari

Estroversa solo con le persone giuste, amante della musica e del fantasy, fermamente convinta che le piccole cose facciano la differenza, senza mai dare nulla per scontato.

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