Il progetto “Ambasciatori ONU” ha permesso a molti studenti del nostro istituto di fare un’esperienza unica nel suo genere.


In quella che molti chiamano la città che non dorme mai, siamo stati accolti da un’energia travolgente, con l’obiettivo di essere portatori della voce di un determinato Paese nella diplomazia internazionale. 

Ogni angolo della città raccontava una storia, un’idea, una lotta per un mondo migliore. Dal silenzioso rispetto davanti al Palazzo di Vetro, dove il futuro prende forma, alla vivacità dei quartieri come Dumbo, con il suo intreccio di ponti ed arte, Mahattan, con il suo mare di grattacieli che sfida il cielo, e non per ultimi Little Italy e China Town, con le loro personalità. 

New York ci ha insegnato soprattutto il valore della diversità e della comunità.

In piedi sull’Empire State Building, osservando l’immenso skyline, il freddo gelido e il vento tagliente sembravano mescolarsi alla frenesia sotto di noi. Nonostante quella vertiginosa altezza, ogni luce, ogni strada sembrava pulsare di vita e speranza come anche nell’esplosione di un caos organizzato di luce e movimento a Times Square.

L’arte era una presenza costante, dal MoMA con le sue opere, alle straordinarie strutture architettoniche che sfidano le convenzioni. E, tra luci e ombre, l’amore si poteva percepire: nei gesti, nei volti, nelle storie che ogni strada, ma soprattutto ogni persona, raccontava. 

Il nostro progetto ci ha reso partecipi di un mondo cosmopolita e New York è diventata il palcoscenico perfetto, non solo per gli artisti di Broadway, ma anche per noi studenti che abbiamo compreso che il cambiamento parte da noi.

Di Serena Scalari

FOTOGRAFA – Camilla Furini

FOTOGRAFA- Serena Scalari

FOTOGRAFO – Giorgio Taragnani

FOTOGRAFA – Giulia Caleffi

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