Tra self-love e couple goals, le nuove regole dell’amore nell’era digitale.
di Gianmaria Rigoni
Oggi più che mai, a causa dei social media, in particolare Tik Tok, siamo costantemente sottoposti a video romantici e di coppia, ma anche a trend sulla crescita personale e sul “self-love”. Ma dove ci stanno portando queste influenze? Verso relazioni più sane o verso l’individualismo e la difficoltà a creare legami profondi?
Oramai l’abbiamo sentito e risentito: i social media condizionano, anche inconsciamente, il modo in cui pensiamo e ci comportiamo, sia in termini negativi sia in termini positivi. Lo scopo dei trend incentrati sulla cura della propria interiorità è proprio questo. Per fare qualche esempio, diventano sempre più popolari i “solo date”, appuntamenti con sé stessi per togliersi degli sfizi e arricchire la propria persona. Oppure, un’altra tendenza è quella dei video incentrati sul vivere una relazione sana, principalmente fornendo piccoli consigli per definire limiti chiari in un rapporto di coppia. Altri ancora, spronano l’utente a migliorarsi tramite una disciplina smodata, focalizzandosi sui propri obiettivi e cercando di oltrepassare i propri limiti.
Dall’altro lato abbiamo tutti quei video che riguardano una coppia che si dimostra felice. Questi video spaziano dai trend “couple goals” e “proof of love” ai giochi e sfide di coppia. La caratteristica che generalmente accomuna queste tendenze è proprio lo sfoggio di relazioni impeccabili, gesti amorevoli e affetto costante. Quella che traspare è sicuramente un’idea positiva dell’amore, ma fino a che punto tutto ciò è realizzabile? Le aspettative di relazione che si possono creare sono spesso assolutamente utopistiche e dunque irraggiungibili.
Come in qualsiasi altro contesto, imbracciare una delle due tendenze sino all’estremismo porterebbe a conseguenze disastrose. Da un lato, l’eccessivo accentramento su sé stessi porterebbe alla visione del partner come un optional a proprio “uso e consumo”, dall’altro l’idealizzazione di una relazione che nel concreto non si avvererà, provocherebbe un senso di inadeguatezza e insoddisfazione nell’individuo.
La chiave è sempre quella: l’equilibrio. La prima cosa da considerare è che affetto e indipendenza emotiva possono coesistere e non per forza una deve escludere l’altra. Partendo da questo presupposto si può costruire una relazione basata sul rispetto reciproco delle abitudini e degli interessi altrui, acciocché ognuno abbia i propri spazi e non si senta soffocato. In secondo luogo, è importante accettare e apprezzare le imperfezioni altrui. Come ci ricorda Dostoevskij: “Amare una persona significa vederla come Dio l’ha pensata”. In sostanza, quello a cui si deve puntare è un rapporto basato sulla sana interdipendenza, mantenendo la propria individualità senza rinunciare all’unità di coppia.
In breve, le nuove piattaforme social ci permettono di sviluppare una sensibilità particolare su temi quali il benessere personale e la necessità di amare sé stessi prima di entrare in una relazione. Allo stesso tempo, i trend romantici ci ricordano il valore della connessione e dell’amore condiviso. La vera sfida, oggi, è dunque trovare un modo per bilanciare queste due dimensioni senza che l’una sovrasti l’altra.