il valzer dei televoti

di Andrea Sabbadini

Quest’anno, alla 74esima edizione di Sanremo, abbiamo visto scene che ci hanno fatto ridere, commuovere, urlare e, solo per alcuni, insultare e fischiare davanti a una televisione.

Ma procediamo con ordine.

In prima serata sono stati presentati tutti i 30 cantanti, che hanno intrattenuto il pubblico con le loro canzoni.

Gli ospiti presenti quest’anno sono stati vari: da Zlatan Ibrahimovic, Lazza e Tedua a Giovanni Allevi, da John Travolta e Bob Sinclair a Rosa Chemical.

Durante la seconda e la terza serata abbiamo potuto assistere al nuovo format introdotto da Amadeus, nel quale gli artisti presentavano a loro volta i loro colleghi in gara.

La quarta serata era totalmente dedicata alle cover: tutti i 30 partecipanti si sono esibiti in madley con un’altra star e, come ospiti, abbiamo visto Pecco Bagnaia, Arisa e Margherita Buy.

La quinta e ultima serata abbiamo ascoltato e visto i nostri amati cantanti dare il tutto per tutto per cercare di aggiudicarsi il podio e vincere il festival.

Traguardo raggiunto dall’artista Angelina Mango, figlia del noto cantante Pino Mango, venuto a mancare circa una decina di anni fa.

Ovviamente, in questa edizione non potevano mancare colpi di scena come quello che ha visto coinvolto John Travolta, che ha dato il “meglio di sé” ballando sulle note de “Il ballo del qua qua” con Amadeus e Fiorello che gli facevano da spalla.

Inoltre, Ghali è stato oggetto di critiche da parte dell’ambasciatore israeliano per le parole utilizzate dalla sua canzone, parole che chiedevano uno stop al genocidio.

L’ambasciatore ha espresso un giudizio negativo sul festival, sostenendo che “diffonde odio” ed esigendo le scuse del cantante tunisino.

Per finire siamo stati spettatori, allibiti o no, dello scalpore provocato dal cantante napoletano Geolier in occasione della vittoria durante la serata delle cover.

Infatti, al momento della sua proclamazione il pubblico scioccato ha espresso il proprio dissenso fischiando il cantante napoletano.

Ed ora, alla fine del mio articolo, posso giudicare con una mia pagella personale il festival.

Attenzione: questa è esclusivamente una MIA OPINIONE e a tutti lettori suscettibili non è consigliata la lettura del resto dell’articolo. Per chi vuole continuare a leggere, invece, eccola qua:

  1. Annalisa
  2. The Kolors
  3. Angelina Mango
  4. Alfa
  5. Clara
  6. Il Volo
  7. Dargen D’Amico
  8. Ghali
  9. Diodato
  10. Il Tre
  11. I Santi Francesi
  12. Fiorella Mannoia
  13. Emma
  14. Mahmood
  15. Geolier
  16. Big Mama
  17. Loredana Bertè
  18. La Sad
  19. Bnkr44
  20. I Ricchi e Poveri
  21. Alessandra Amoroso
  22. Rose Villain
  23. Maninni
  24. Sangiovanni
  25. Renga e Nek
  26. Negramaro
  27. Mr. Rain
  28. Irama
  29. Gazzelle
  30. Fred de Palma

In conclusione, questo festival è stato molto movimentato, ben condotto e soprattutto ci sono stati, come in tutti i festival che si rispettino, polveroni e critiche, ma è stato soprattutto colmo di risate e gag. Rimarrà nella storia come il Sanremo con più spettatori dagli anni 90’, direi un’ottima soddisfazione per l’ultimo Sanremo di Amadeus, che, ahimè, ci lascerà con dei bei ricordi e con una carrozza di fiori…

Ora dobbiamo solo aspettare il 7 maggio per l’Eurovision.

E voi che cosa ne pensate?

da Myfermi è tutto, ci vediamo alla prossima puntata.

1 commento su “SANREMO, OLTRE LA “NOIA””
  1. Ciao. Premetto che il festival non l’ho guardato ma che ho potuto ascoltare, in un modo o nell’altro, la maggior parte delle canzoni in gara. Personalmente, l’impressione che ho avuto è che la musica sia passata quasi in secondo piano: la maggior parte dei contenuti/commenti (e polemiche) che ho visto sui social riguardo al festival non erano inerenti alla musica, ma ad altre componenti irrilevanti (vestiti, gesti, acconciature). A parer mio il problema è che per essere un evento dedicato alla musica l’importanza che si dà a quest’ultima è poca, e questo vale sia per gli ascoltatori (per quanto detto prima) che per gli artisti: a livello musicale l’innovazione è pari a zero e nella maggior parte dei casi oserei dire che la musica è senz’anima. Se dovessi usare una parola per descrivere il festival di Sanremo sarebbe “dimenticabile”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *