Grande adesione alla proposta di dar voce alla sofferenza delle donne
vittime di femminicidio. I prodotti giunti alla commissione esaminatrice sono stati numerosi e di grande qualità: vi presentiamo i vincitori

di Hajar Qacem

A ventidue anni dalla scelta dell’Onu di un giorno dedicato alla violenza sulle donne, ossia il 25 novembre, il cammino verso “il diritto a una vita libera dalla violenza” è ancora lungo. Per dare ampio spazio a questa piaga sociale, anche quest’anno, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la scuola ha proposto un’attività a tutti gli studenti e agli insegnanti dell’istituto. A ciascuna classe era stato chiesto di individuare il caso di una vittima di femminicidio e di costruire uno storytelling (racconto, podcast, breve video, presentazione, canzone, poesia, iconografia, fumetto ecc.), per trasformare una storia di cronaca in una storia umana, capace di muovere sentimenti ed empatia, ossia di avvicinare il lettore – o fruitore del prodotto – alla sofferenza individuale di quella vittima precisa.

Numerosi sono stati i prodotti giunti attraverso le funzioni strumentali legalità – prof.ssa DelGaizo e prof.ssa Marchetti – alla commissione giudicatrice, formata dai seguenti membri del blog: Hajar Qacem, Emma Malavasi, Gaya Panini, Daniele Farina, Matteo Tezza, Giovanna Fasanotto, Ilaria Faroni Ilenia Labriola, Elisabeth Minoglia, Isabella Posinato.

Per la capacità di suscitare emozioni, per la qualità e l’originalità del prodotto, sono stati scelti questi lavori:

  • 1° classificata: CLASSE I AIN (La storia di Jenny Gabriela Serrano – racconto)
  • 2° classificata: CLASSE IVBMME (video)
  • 3° classificata: CLASSE II D (In memoria di Nina Gryshak – poesia) 

Ecco a voi i lavori premiati

1° classificato: La storia di Jenny Gabriela Serrano

L’8 giugno 2022, Jenny Gabriela Serrano viene uccisa da Zlatan Vasiljevic. Dopo la separazione, i due non si erano più sentiti, ognuno era andato per la propria strada; a legarli i loro due figli Riccardo e Alice.

Era una bellissima giornata a Padova, fuori dalla finestra si sentivano gli uccellini cinguettare, il sole splendeva nel cielo azzurro limpido e tutto era tranquillo. Io ero pronta per iniziare una nuova giornata assieme al mio nuovo compagno e ai miei due figli Riccardo e Alice, coloro che mi riempivano ogni giorno la vita di orgoglio e gioia. Era l’ultimo giorno di scuola per i miei angioletti; erano super felici perché poi sarebbero iniziate le vacanze estive e volevo festeggiarlo con loro, quando ricevetti una telefonata…

Era lui, il mio ex marito, mi aveva telefonato per chiedermi di incontrarci nel corso del pomeriggio stesso. Tremavo, ero in ansia, dopo tutto quello che mi aveva fatto in passato era tornato, ma cosa voleva ancora da me? Quali erano le sue intenzioni? Mi implorò di aiutarlo. Aveva un problema.

Accettai e partii.

Erano le due, ero nel parchetto di fronte alla tangenziale della città berica, vidi una macchina poco distante da me, si aprì la porta, scese un uomo…eccolo, era arrivato! Con un passo deciso ma nervoso si diresse verso la mia auto ed entrò. Era diverso, era cambiato, sembrava gentile, ma trovavo comunque la situazione un po’ inquietante. Era felice di avermi rivisto dopo tanto tempo, gli mancavo, voleva recuperare i rapporti e ritornare come prima ad avere una famiglia assieme a me e ai nostri bambini. Ma io non ero d’accordo. Volevo solo che questo pomeriggio finisse. Gli dissi che ero contraria, che stavo bene anche senza di lui, che amavo un altro e che volevo continuare la vita che avevo intrapreso da quando le nostre strade si erano divise e che lui sarebbe stato solo un brutto ricordo del passato. Mi guardò, uscì dalla macchina, si diresse verso il mio lato, aprì la porta e mi tirò fuori. Cominciò a minacciarmi, ripetendomi ed implorandomi di tornare con lui, ma rifiutai. Io non volevo rivivere quella fase della mia esistenza così brutta, perciò rifiutai ancora e ancora. Cominciò a stringermi la gola con tutte le sue forze, eppure non volevo arrendermi così facilmente: sentivo che per l’amore dei miei figli sarei riuscita a sopravvivere. Mi appellai a tutte le mie forze che avevo. Mi lasciò, pensai sì, si è arreso, quando…vidi la pistola e capii che non potevo fare più niente per salvarmi, che sarei morta lì e avrei lasciato l’amore della mia vita e i figli che amavo con tutto il mio cuore. Mentre sprofondavo in un buio profondo ripensai a tutti i momenti meravigliosi passati con loro.

E sorrisi.

Creato da Arioli Sara, Braghini Aurora, Longhi Cristal – Classe 1°AIN

2° classificato: Video su Alessandra Matteuzzi, Valentina Di mauro e Saman Abbas

La classe IVBMME

3° classificato: In memoria di Nina Gryshak

Se mi uccidono porterò le mie braccia fuori
dalla tomba e sarò più forte;
Continuerò a non temere la morte
Anche se con un segno rosso in viso,

Continuerò ad andare avanti con il sorriso.
Mi avete tolto la possibilità di parlare,
Ma il mio messaggio sono riuscita a comunicare.
Uccisa per un velo in testa
Pensavate di far festa,
Ma la mia voce è più potente
E anche da lontano si sente.
Con la violenza mi hai zittito
E non sei nemmeno stato punito.
È chiaro, l’amore non dura per sempre,
Ma solo per un fuori di mente
Si risolve con un omicidio,
Un malandato litigio.
E mi hai rubato l’anima
Volata in cielo senza nome come anonima,
Ma rimarrò tale
In questa giornata speciale.

Scritto da Vittoria G., Elisabetta, Giulio, Tommaso, Benedetta B. - CLASSE 2°D

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