Uno dei temi più discussi in ambito relazionale, uno dei, se non il più importante: la fiducia.

di Chiara Cofone

Qualsiasi relazione la necessita come fondamenta, è l’unico terreno edificabile per ogni tipo di relazione più profonda di una conoscenza. È cruciale, poiché importante e difficile da ottenere ma effimera perché è come se fosse fatta di cristallo, basta poco per ridurla in frantumi.

La fiducia è tutto ciò che precede qualsiasi tappa di un rapporto, ciò su cui si basa, ciò che ne permette l’evoluzione.

Ci sono persone che si amano per sempre, e si fidano ciecamente dell’altro come se fossero copie di loro stessi, come se trovassero il Nirvana.

Per cui credo che la fiducia totale nell’altro esista, tanto quanto l’Amore, o l’amicizia interminabile, rara quanto preziosa.

La nota dolente è che, così come può segnare l’evoluzione di qualcosa, può segnarne anche il declino, ed è forse l’evento più semplice che accada.

Io credo che talvolta nella fiducia subentri una “s” come prefisso, che tramuta la fiducia in sfiducia, perché nella premessa iniziale le persone coinvolte non erano sulla stessa linea di pensiero, perché non si sono comprese a pieno, perché la comunicazione non è stata efficace e le promesse sono state effimere.

Penso che i rapporti, e la fiducia su cui si basano, talvolta siano dati troppo per scontato, tra parole non incisive, tra intenzioni vacue di sentimento, di reale interesse.

Forse, è questa la cosa che più mi lascia perplessa, poiché ho appreso da fattuale realtà che una volta diventata sfiducia, difficilmente perderà il prefisso e subentrerà per sempre quel pensiero intrusivo di dubbio, di incertezza, di qualcosa o qualcuno che ti dice che non puoi più fidarti, perché non puoi rimanere delusa ancora, perché farebbe solo troppo male.

Quindi diventi diffidente, poi negativa, apatica, inconcludente, evasiva da qualsiasi condizione in cui la tua fiducia in qualcuno venga testata a pieno, perché è meglio non rischiare e perché d’altronde te lo inculcano da quando inizi a vivere che “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio”.

D’altro canto però, nonostante talvolta sia un rischio, una probabilità, c’è la possibilità che il riporre la propria fiducia in qualcuno sia la scelta migliore che si possa decidere di compiere.

Perché? Qualcuno si chiederà, la risposta è semplice quanto ricca: perché la sensazione che ti regala qualcuno che ti dimostra che vale fino all’ultima goccia della tua fiducia, è inspiegabile.

È un discorso silenzioso tra la propria anima e quella altrui che cita: “io ho cura della tua persona e delle tue emozioni, ho solo buone intenzioni, mi impegno ad essere coerente con le mie parole e le mie azioni perché tu meriti che io rispetti e onori il gesto di donarmi una parte importante di te.”

Solo così si creano autentiche, significative e profonde relazioni.

La fiducia è un terno al lotto, è una scommessa a carte coperte, può essere tutto e diventare nulla, è ciò che può davvero mettere in discussione un rapporto e proprio per questo è una delle radici dei rapporti che più vanno curate e annaffiate, giorno per giorno, parola dopo parola, azione dopo azione.

È una promessa di responsabilità bilaterale, in cui se ognuno fa la sua parte, può nascere solo il più bel fiore possibile: quello nato da un rapporto sano, felice e gratificante.

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