Il progetto “Giovani tra quotidiano e progettualità”, coordinato dal CSV Mantova, presenta il sorprendente quadro emerso dal sondaggio condotto presso l’istituto Bonomi Mazzolari, alla ricerca della comprensione tra generazioni e figure educative e affettive, per capire meglio le dinamiche comunicative di ragazzi e ragazze. 

di Lorenzo Stefanini

Uno studente ha aperto l’evento con un pezzo musicale di sua produzione.

Una volontaria del gruppo del CSV ha fatto un intervento negli istituti Bonomi Mazzolari e Vinci, portando ad un confronto gli studenti dai 14 ai 19 anni, che si esibiscono per far comprendere l’importanza della relazione tra giovani e musica.

È importante, in questo contesto, non evidenziare il genere di musica ascoltato come base di critica negativa: come fanno i ragazzi a comunicare con la musica, al di là dei pregiudizi su generi e orientamento sessuale?

Grazie al laboratorio musicale proposto, i ragazzi e le ragazze si sono sentiti liberi di esprimersi e di dichiararsi non binari.
I primi dati che emergono dall’analisi sono che si rivela importante il ruolo dei media e dello streaming musicale: il 93% della musica ascoltata nel mondo giovanile di oggi è ascoltata con questa modalità.

Oggi la musica, però, è anche causa di isolamento: l’ ’88% ascolta musica da solo/a.

Per quanto non ce lo si possa aspettare, il testo è molto considerato nell’ascolto da parte dei giovani, che preferiscono il genere rap/hip hop, in cui i temi trattati sono svariati e non sempre (come si pensa) violenza e armi: il 78% cerca nei testi amore e relazioni, mentre un’ altra buona parte si interessa di temi impegnati politicamente.

Molti ragazzi si sentono influenzati anche dal messaggio musicale dei cantanti.
A volte la musica diventa il modo per sbloccare il proprio blocco emozionale, per poter piangere e liberarsi, rispecchiandosi in un “semplice” testo.
Sono molti, allo stesso tempo, a dirsi preoccupati di quest’influenza. Non siamo quindi inconsapevoli, ci rendiamo conto di ciò che la musica può farci: c’è di fatto anche la componente positiva, in cui il testo, ascoltato o scritto e cantato, rende felici e dà la possibilità di ascoltare noi stessi e ascoltarci anche tra di noi.
Il 76% dei ragazzi sottoposti al questionario sostiene, inoltre, che l’artista ha forte responsabilità sul loro comportamento, rendendosi così conto di essere fortemente condizionati dall’autore.

Si sottolinea che nei giovani la comunicazione tra amici (che sovrasta quella con i genitori) avviene in modo superficiale, attraverso chat o social media, enfatizzando la sensazione di solitudine all’interno dei ragazzi; mentre quella con i famigliari, avviene, per contrasto, prevalentemente di persona.

Intervengono, a questo proposito, anche educatori presenti all’evento, spiegando come il problema, spesso, sono gli stessi adulti, che hanno sbagliato ad insegnare ai giovani il modo più idoneo alla comunicazione interpersonale.
Un’insegnante spiega che i ragazzi le hanno trasmesso l’idea di essere troppo “materna”: i giovani si sentono straniati di fronte ad una persona che, secondo loro, si preoccupa troppo ed inaspettatamente dei propri alunni che, in tal modo, si sentono meno portati a esprimere le proprie emozioni.I dati mostrano, inoltre, che i giovani non riescono a comunicare con gli adulti, nonostante si sentano compresi. È curioso notare che molte cose sono temi di cui non si vuole proprio sentir parlare, perché ci si sente troppo giudicati.

È molto complicato parlare di problemi personali, dal punto di vista dei giovani, con gli adulti. Qual è, quindi, la soluzione? Molti danno risposte per niente scontate, dal “guardarsi, mollare il telefono per un momento”, al “non giudicare tutto e tutti”, “serve calma e voglia di ascoltare”, ma anche la psicoterapia non è esclusa.

Tre ragazzi, infine, partecipano al confronto offrendo la loro musica e dimostrano, in tal modo, che quest’ultima è una cosa di tutti, che ha importanza nella comunicazione tra l’artista e i fan e che, soprattutto, è in grado di eliminare i pregiudizi da cui troppe volte ci facciamo trasportare.

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