La XXVIII edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, circondata da un alone di impegni non mantenuti e di sfiducia generale, ha visto emergere, ancor prima del suo inizio, piani di accordi petroliferi architettati all’interno della stessa convenzione che in realtà dovrebbe impegnarsi ad abbatterle le emissioni serra. Ma ha riservato anche interessanti sorprese.

di Omar Lanfredi

COP è abbreviazione di Conferences Of the Parties of UNFCCC (United Nations Climate Change Conference). Questa “Conferenza delle Parti” è il più importante evento sul clima e l’ambiente al mondo. Al tavolo della COP siedono i delegati dei paesi di tutto il globo. Un summit, patrocinato dalle Nazioni Unite (ONU), che rappresenta il cuore pulsante, ma anche la mente, della politica ambientale internazionale. Ogni COP incorpora anche le conferenze di aggiornamento sul Protocollo di Kyoto e l’Accordo di Parigi.

L’ultima edizione (COP27) si è tenuta a novembre 2022 in Egitto, nella celebre meta turistica di Sharm-El-Sheik. L’attuale conferenza (COP28) si è aperta il 30 novembre e si sta svolgendo niente meno che a Dubai.

La scelta di affidare l’ospitalità della COP28 agli Emirati Arabi Uniti e mettere a capo della conferenza Sultan Al Jaber, ministro di stato ma anche amministratore delegato della compagnia petrolifera nazionale Abu Dhabi National Oil Company, è stata a lungo criticata come potenzialmente decisiva per il suo fallimento. Alcuni dicono che è stato come mettere “una volpe a guardia di un pollaio”: infatti molti hanno denunciato i possibili conflitti di interesse derivanti dal doppio ruolo di Al Jaber e da quello degli Emirati, uno dei maggiori produttori di petrolio mondiali. Recenti rivelazioni hanno ulteriormente minato la fiducia nell’evento: ci sono ben 150 pagine di documenti riservati, preparati dal comitato organizzatore della COP28, al centro di un’inchiesta di giornalisti indipendenti che lavorano con la BBC.

Ciò che emerge è che Al Jaber avrebbe preparato piani per lavorare allo sviluppo di progetti nel settore del petrolio e del gas.

Tra luglio e ottobre si sarebbero verificati incontri tra il magnate del petrolio ed almeno 27 governi, casualmente di paesi produttori di petrolio. I meeting sarebbero avvenuti con il pretesto di parlare della COP28, essendo Al Jaber incaricato come futuro presidente della conferenza. A porte chiuse non si sarebbe parlato però dell’impegno energetico per il clima bensì di trattative commerciali petrolifere. Cosa sia davvero accaduto durante quelle riunioni e se queste si siano effettivamente tenute non è dato saperlo. Dodici i governi che negano di aver discusso di petrolio e gas durante gli incontri oppure negano direttamente l’incontro.

Tuttavia la COP28 si è aperta la settimana scorsa con un annuncio senza precedenti: è stato raggiunto l’accordo operativo sul Loss and Damage Fund. Si tratta di un fondo a contributo volontario dei paesi, gestito dalla Banca Mondiale, destinato ai paesi colpiti dalla crisi climatica. L’approvazione è stata al centro della prima giornata della conferenza ed è stata accolta con una standing ovation dei delegati dei 195 paesi partecipanti. Gli Emirati Arabi Uniti e la Germania hanno fatto il primo importante passo, impegnando ciascuno cento milioni di dollari. Idem l’Italia. Al Jaber, in qualità di rappresentante politico per gli Emirati Arabi, si è impegnato proattivamente per il fondo. Si può considerare forse questa un’operazione di greenwashing della propria immagine, alla luce degli scandali che lo hanno visto protagonista?

Il nostro mondo viene travolto da catastrofi climatiche sempre più frequenti ogni anno: le temperature sono insostenibili, le foreste bruciano, i ghiacciai si sciolgono, i mari s’innalzano, le specie si estinguono e, nel peggiore dei casi, noi le seguiremo a ruota. Per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento ben al di sotto dei 2 °C e preferibilmente a 1.5 °C, le emissioni globali di gas serra devono essere ridotte rispettivamente del 30% e del 45% entro il 2030 e avvicinarsi allo zero netto entro il 2050. Gli sforzi dell’establishment mondiale sino ad ora si sono rivelati vani, nulli o pochi. Infatti, secondo un rapporto dell’Organizzazione Metereologica Mondiale, solo il 15% degli obiettivi di sviluppo sostenibile è sulla buona strada per essere conseguito entro il 2030 (vi ricorda qualcosa Agenda 2030?). Il medesimo rapporto rivela inoltre che nel 2023 sono stati infranti tutti i record climatici, lasciando dietro di sé “una scia di devastazione e disperazione” in molte comunità del mondo.

I progressi senza precedenti nelle scienze e nelle tecnologie legati alla meteorologia, al clima e alle energie rinnovabili rimangono sottostimati o sottoutilizzati. Se chi ha le maggiori responsabilità nel preservarci dal cambiamento climatico, antepone i propri interessi finanziari a quelli del pianeta e dell’umanità, siamo condannati ad un futuro infausto.

18 commenti a “IL FALLIMENTO DELLA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO”
  1. Molto interessante, mi piacerebbe in futuro che tu approfondisca il tema degli anime e dei manga in Giappone. Grazie.

  2. Ciao Omar,

    spero che questo messaggio ti trovi bene.

    Come sai, apprezzo molto il tuo lavoro. I tuoi articoli sono sempre ben scritti e informativi, e mi piace molto il modo in cui riesci a trattare argomenti complessi in modo semplice e comprensibile.

    Ho letto con interesse il tuo ultimo articolo, “L’arte del fumetto”. Ho trovato molto interessante la tua analisi dei diversi stili di fumetto, e ho imparato molto su questo medium.

    Vorrei chiederti se potresti portare anche qualcosa riguardo i manga e gli anime. Sono un grande appassionato di questi due generi, e credo che ci sarebbe molto da dire su dio cane essi.

    Ad esempio, potresti parlare della storia dei manga e degli anime, dei diversi generi che esistono, delle tecniche di disegno utilizzate, o delle influenze che questi generi hanno avuto sulla cultura pop.

    Credo che un articolo su questo tema sarebbe molto interessante e informativo, e sarebbe sicuramente apprezzato dai tuoi lettori.

    Grazie per la tua attenzione.

    A presto,
    [Tuo nome]

  3. Ciao Omar,

    spero che questo messaggio ti trovi bene.

    Come sai, apprezzo molto il tuo lavoro. I tuoi articoli sono sempre ben scritti e informativi, e mi piace molto il modo in cui riesci a trattare argomenti complessi in modo semplice e comprensibile.

    Ho letto con interesse il tuo ultimo articolo, “IL FALLIMENTO DELLA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO”. Ho trovato molto interessante la tua analisi dei diversi stili di fumetto, e ho imparato molto su questo medium.

    Vorrei chiederti se potresti portare anche qualcosa riguardo i manga e gli anime. Sono un grande appassionato di questi due generi, e credo che ci sarebbe molto da dire su dio cane essi.

    Ad esempio, potresti parlare della storia dei manga e degli anime, dei diversi generi che esistono, delle tecniche di disegno utilizzate, o delle influenze che questi generi hanno avuto sulla cultura pop.

    Credo che un articolo su questo tema sarebbe molto interessante e informativo, e sarebbe sicuramente apprezzato dai tuoi lettori.

    Grazie per la tua attenzione.

    A presto,
    [Tuo nome]

  4. Bell’articolo ma potresti approfondire più il capo dell’LGBTQ+, mi sento leggermente offeso/a/e a non essere rispettat* e vorrei che si parlasse più di questo. #NOHETERO

  5. Ciao Omar,

    spero che questo messaggio ti trovi bene.

    Come sai, apprezzo molto il tuo lavoro. I tuoi articoli sono sempre ben scritti e informativi, e mi piace molto il modo in cui riesci a trattare argomenti complessi in modo semplice e comprensibile.

    Ho letto con interesse il tuo ultimo articolo, “IL FALLIMENTO DELLA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO”. Ho trovato molto interessante la tua analisi, e ho imparato molto su questo medium.

    Vorrei chiederti se potresti portare anche qualcosa riguardo i manga e gli anime. Sono un grande appassionato di questi due generi, e credo che ci sarebbe molto da dire su dio cane essi.

    Ad esempio, potresti parlare della storia dei manga e degli anime, dei diversi generi che esistono, delle tecniche di disegno utilizzate, o delle influenze che questi generi hanno avuto sulla cultura pop.

    Credo che un articolo su questo tema sarebbe molto interessante e informativo, e sarebbe sicuramente apprezzato dai tuoi lettori.

    Grazie per la tua attenzione.

    A presto,
    [Tuo nome]

  6. Nell’articolo sembri avere un lessico molto specifico e informato, sai per caso se سوف نقتل جميع الإيطاليين

  7. Ommioddio, la tua qualità di scrittura è aumentata nel tempo.
    Dovresti anche trattare di anime e manga.
    Io penso questo, ma poi la scelta sta a te.
    Ovviamente anche questo articolo sul fallimento dei metodi attuati senza fare
    NULLA è molto interessanti.
    Era normale avresti potuto fare un testo del genere.
    Giorno dopo giorno migliori, i miei complimenti.
    Rimango sempre allibito, molto bene, ottimo lavoro.
    Ispirante, dilettante.

  8. Pensiero grandioso! Potresti scrivere circa “Taylor Swift persona dell’anno” secondo Time?

  9. Vorrei tanto che tu parlassi degli anime e manga, con la tua qualità di scrittura potresti tranquillamente farcela! Credo in te!

  10. Articolo completo, e ben dettagliato. Ti faccio i complimenti. Prossimamente potresti parlare dei nuovi sport che stanno nascendo, per esempio soft air? Io lo pratico ma da molti è criticato e non viene considerato uno sport.

  11. Ottimo articolo! Mi piacerebbe leggere una tua elaborazione riguardo al nuovo capitolo di fortnite, dato che ci sono molte critiche sulle armi, sul movimento e sulla mappa. Grazie!

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