Di Viola Romanelli

Le azioni concrete messe in atto per contrastare un fenomeno diffuso non bastano. Serve cambiare il pensiero delle nuove generazioni.

di Hajar Qacem

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 2022 e il 2023 hanno visto un aumento preoccupante della violenza sulle donne, con dati statistici che rivelano una situazione in cui una donna su tre almeno una volta nella vita è stata vittima di violenza fisica o sessuale, spesso perpetrata da un partner o da un membro della famiglia. I dati del 2023 mostrano un aumento del 20% delle segnalazioni di violenza sulle donne rispetto all’anno precedente.

Questi abusi possono manifestarsi in vari modi: molestie, abusi fisici, sessuali e psicologici; la tecnologia moderna ha introdotto forme aggiuntive di violenza, come il cyber-bullismo e lo stalking online.

In Italia i dati Istat confermano l’andamento mondiale, mostrando che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner e gli ultimi fatti di cronaca sugli stupri di gruppo hanno riacceso i riflettori sul drammatico fenomeno.

Spesso le vittime si trovano in una situazione di isolamento e di paura, che rendono difficile denunciare gli abusi subiti.

Di Viola Romanelli

Illustrazione di Viola Romanelli

Le violenze vanno oltre alla sfera domestica

La violenza sulle donne non si limita alla sfera domestica, il fenomeno è diffuso anche sui luoghi di lavoro e nella società. Molte donne subiscono molestie sessuali sul posto di lavoro, ma anche discriminazioni, violenze verbali e fisiche. Queste violenze hanno ripercussioni drammatiche sulla vita delle donne, influenzando negativamente la loro autostima, la loro salute mentale e fisica, le loro relazioni interpersonali e la partecipazione attiva nella società.

Una giornata Internazionale 

Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Negli ultimi anni, sempre più stati europei hanno preso coscienza di questa problematica e si sono mobilitati per contrastarla con azioni concrete.

Uno degli approcci più diffusi è stata l’implementazione di leggi più rigorose contro la violenza domestica e di genere. Paesi come la Francia, la Spagna e l’Italia hanno introdotto normative più severe che prevedono pene più pesanti per chi commette atti di violenza contro le donne. Inoltre, sono stati istituiti servizi di sostegno e assistenza per le vittime, con l’obiettivo di offrire loro un supporto concreto e la possibilità di uscire dalle situazioni di abuso. La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità  – ad esempio ha istituito il 1522, un numero gratuito, attivo 24 h su 24, che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. 

La tecnologia va sfruttata

Anche la tecnologia può anche essere un mezzo per combattere le violenze sulle donne. Esistono applicazioni e strumenti tecnologici che consentono alle donne di richiedere aiuto in caso di emergenza, registrare prove di abusi e accedere a risorse di supporto e consulenza. Un esempio è NONPOSSOPARLARE, una nuova applicazione che si sta diffondendo sempre di più. Si tratta di una chatbot, ossia una chat virtuale, attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che in maniera anonima e senza lasciare traccia, è programmata per fornire risposte pre-inserite e immediate a chiunque chieda aiuto o abbia bisogno di informazioni. 

Una lotta comune. Una nuova mentalità

La redazione del MyFermi invita ogni lettore a riflettere su questo tema e ad agire in prima persona per cambiare questa cultura violenta e misogina, affinché un giorno possiamo vivere in un mondo in cui ogni bambina, ragazza e donna possa sentirsi al sicuro e rispettata.

Ognuno di noi può fare la differenza, promuovendo una cultura del rispetto e della parità di genere. Siamo tutti responsabili nel contribuire a creare un ambiente sicuro e inclusivo per le donne.

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