Sabato 13 Maggio la città di Mantova si è raccolta attorno ad un denominatore comune: l’arte e la creatività propria delle giovani menti. Le Illustrazioni, le poesie, la danza e la musica hanno inondato le strade del centro ed in esclusiva per i nostri cari lettori, la redazione di MyFermi ha deciso di documentare questa insolita giornata. 

di Sveva Morini

Il programma della giornata: https://www.instagram.com/p/CsHD4_QIQuT/?hl=it



OLTRE LA SIEPE

“Per i piccoli passi, per i minuti dell’orologio” il loro slogan

di Gaya Panini

“Oltre la siepe” è un’associazione nata nel 1996, che recentemente collabora con il dipartimento di salute mentale dell’ASST, con la quale organizza incontri sulle problematiche riguardanti la salute della mente per l’inclusione delle persone che affrontano le fragilità legate al disagio psichico. In questa fase sta collaborando con la comunità delle Grazie di Curtatone.

Anche “Oltre la siepe” è presente alla Giornata organizzata dal Comune di Mantova, ossia Mantovart youth day con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza, affinché diventi una comunità di cura dotata di accoglienza ed empatia verso chi affronta fasi complesse della propria esistenza. Ma anche per farsi conoscere dai giovani, che potrebbero trovarsi in momenti difficili che da soli sembrano insormontabili. “Imparare a chiedere aiuto è fondamentale quando il filo si può spezzare senza avvisaglie con il mondo che ci circonda” ci racconta la Presidente dell’Associazione Maria Alessandra Varini.

Sono presenti oggi alcuni ragazzi che stanno seguendo un percorso riabilitativo e che stanno riprendendo in mano la loro vita dopo un periodo buio. Così decidiamo di raccogliere alcune testimonianze.

Silvia: “La comunità ti permette di maturare e di lavorare sulle difficoltà della vita, consentendo alle persone che ne fanno parte di affrontare un nuovo cammino e di riprendersi in mano la vita; questa comunità permette la creazione di una vita degna di essere vissuta”.

Isadora: “È difficile, però ne ho bisogno per essere curata e aiutata nei progetti futuri. Mi piacerebbe trovarmi con i miei amici, arriverà il momento, bisogna solo aspettare, arriverà il mio momento ne sono sicura”.

Luca: “Sono entrato in comunità dopo un episodio depressivo prolungato, non riuscivo più ad uscire e ad avere una vita sociale; la comunità mi sta aiutando nella stabilità. Lavoro attualmente in una scuola come impiegato nella segreteria, continuando le cure con molte aspettative. Il mio obbiettivo è uscire dalla comunità e riuscire a condurre una vita dignitosa”.

Chiara: “Stavo malissimo, il mio obbiettivo era farla finita, poi con l’aiuto della comunità sono stata molto meglio, ora sono quasi alla fine del mio percorso di cure, durato quasi un anno”.

Questi ragazzi ci trasmettono speranza. Una via d’uscita c’è sempre. Parola di “Oltre la siepe”.


SCIMMIE VOLANTI

di Janiss Zanoni e Emma Malavasi

Nel corso della giornata si sono esibite tre ragazze come membri del corso di acrobatica aerea che si tiene all’Arci Tom.

Nel primo spettacolo si sono esibite usando due tessuti gialli, librandosi in aria, muovendosi in piena libertà e sfidando la gravità aggrovigliandosi.

Alle 16:30 hanno fatto da sottofondo musicale il basso e la chitarra weissenborn, suonando note ritmate.

Le ballerine hanno poi usato una corda, arrampicandosi su questa prima da sole e poi insieme, formando con le curve dei loro corpi delle figure geometriche suggestive; i loro capelli, dalle punte colorate, hanno senz’altro contribuito alla creazione di queste immagini.


Musica Sostenibile

Porcapizza, una one-man band che utilizza strumenti ricavati da oggetti riciclati, ha organizzato un piccolo show in centro a Mantova in occasione della Giornata dell’Arte.

di Davide Sassu

Una tavola da skate trasformata in chitarra, una macchina da scrivere che , con l’aggiunta di un barattolino di Pringles, diventa una batteria, xilofono che usa coltelli da cucina come tasti, un banjo ricavato da una racchetta da tennis e un caschetto antinfortunistico, e la cornetta di un telefono usata come microfono. Con questi strumenti Porcapizza è riuscito a intrattenere per più di un’ora i passanti di Piazza Marconi, suonando un repertorio variegato e curioso; nel mentre ha anche imbastito un piccolo laboratorio, in collaborazione con Eutopia, in cui i passanti, tra cui noi di MyFermi, hanno potuto creare il loro personale strumento. A partire da una cannuccia, sbeccata su un ‘estremità e forata come un flauto, abbiamo creato un piccolo strumento, che dopo qualche tentativo ha cominciato a suonare. Un suono un po’ pernacchioso, certo, ma è comunque abbastanza sorprendente il fatto che abbia suonato in sé. E così bambini e adulti hanno potuto accompagnare I’artista nella sua esecuzione. Porcapizza ha organizzato questo spettacolo con Eutopia e Firday’s for Future per portare a Mantova la sua opera di sensibilizzazione al riciclaggio.

Vi lasciamo, qualora foste interessati, i link ai suoi canali social:

Facebook:  https://m.facebook.com/porcapizza

Instagram: http://instagram.com/porcapizza?igshid=NTc4MTIwNjQ2YQ==

Youtube: https://youtube.com/@Porcapizza


“LAIVIN SQUARE”: IL TEATRO APERTO A TUTTƏ

Cammino, dico ciao, chiedo scusa, aumento il volume, stop, stringo la mano ad una persona che vedo, indico una persona che conosco, ognuno di voi quando vuole sviene.”

di Janiss Zanoni

Alle 15, alcuni ragazzi del Laivin (un progetto di teatro che coinvolge ben sei scuole mantovane) si esibiscono nella piazza del Mantegna insieme ad alcune persone del pubblico.

L’esibizione prevede l’esecuzione di azioni a seguito di comandi precisi. La particolarità di questa messa in scena sta nelle tre tappe che la compongono, in cui i nomi delle azioni assumono significati differenti rispetto a quelli a cui siamo abituati. Nella prima delle tre fasi, le azioni rimangono tali al loro significato, nel secondo le azioni si invertono e nel terzo ruotano.

I ragazzi e le ragazze, come fossero stregati dalla voce, eseguono tutto quello che viene detto. È difficile attribuire ai comandi significati rinnovati, facendo rimanere tale la nomenclatura e cambiando il significato: il cervello si spappola.

La voce comanda di camminare, prima più lentamente, poi aumentando la velocità, ma con l’obbligo di occupare sempre tutto lo spazio possibile. I ragazzi procedono in armonia, senza mai scontrarsi, sono connessi, e con i loro movimenti trasmettono un senso profondo di equilibrio.

C’è contatto, che può essere anche senza significato: mano contro mano, toccandosi la spalla, simulando semplici danze o toccando la testa altrui con l’interno del gomito. Il contatto deve essere sempre più lungo, diventando un addio. I ragazzi si riuniscono, chi si è dato l’addio forma la coppia, dove uno dei due mette la mano davanti la faccia dell’altro, il quale muove la testa a seconda dei movimenti dettati dalla mano.

La musica cambia ritmicità, passando da note più aggressive, veloci e psichedeliche della musica techno a quelle più calme della musica classica.

Lo spettacolo si conclude con la salita sul palco dei ragazzi, che procedono a mettere delle rose sulla maglietta nera del ragazzo che si è posto al centro. Ora è la musica che parla, pone delle domande, ma nessuno le presta attenzione.


IL COREUTICO CI PORTA IN GRECIA

di Emma Malavasi

Il Sirtaki è una danza popolare con origini greche, nasce appositamente per il film “Zorba il greco”di Michael Cacoyannis (1964).

Alle ore 15:30 le ballerine della classe seconda del Liceo Coreutico Isabella d’Este si sono dilettate in questa particolare danza formando una mezzaluna, posizionandosi una vicina all’altra.

Il tutto era accentuato dal singolo che appoggiava le mani sulle spalle delle compagne.

Il brano di sottofondo ha un ritmo crescente, così come il ballo: la danza inizia con movimenti lenti, quasi accennati, i piedi si staccano appena dal suolo, fino a trasformarsi in passi sempre più veloci, raggiungendo così il climax del Sirtaki, dove le gonne rosse delle ballerine svolazzano, simulando i papaveri scossi dal vento.


UNA GIORNATA DEI GIOVANI PER I GIOVANI

Intervista all’ideatrice dell’evento Alessandra Riccadonna

di Pietro Casari

Impegnati a raccontarvi la giornata MantovArt Youth Day, abbiamo avuto l’opportunità di porre qualche domanda ad Alessandra Riccadonna, assessora alle politiche giovanili del comune di Mantova.

Assessora, com’è nata l’idea di organizzare la giornata?

L’idea è nata dalla richiesta dei giovani di avere un’occasione dedicata a loro per esprimersi ed esibirsi. Abbiamo accolto la richiesta e abbiamo pensato di mettere a disposizione le magnifiche piazze della città alle scuole e alle associazioni giovanili del territorio per presentare progetti, attività ed iniziative che hanno costruito durante l’anno scolastico. Una giornata che offre anche l’opportunità di socializzare, ora che è importante più che mai riuscire a riscoprire il valore del contatto umano.

Perché dare spazio ai giovani?

Dare spazio ai giovani all’interno del contesto cittadino significa dare spazio a nuove idee e nuove mentalità, creando un dialogo intergenerazionale che possa avvicinare la società alle loro idee. Le attività proposte da progetti scolastici e giovanili  diventano progetti di cittadinanza attiva e rendono i giovani partecipi e consci del fatto che, almeno nel nostro contesto cittadino, possono aprire con facilità un dialogo con le istituzioni, essere ascoltati e fare la differenza. La giornata è quindi proprio pensata per far capire ai ragazzi che hanno un ruolo fondamentale nella società, riavvicinarli alle istituzioni e allo stesso tempo valorizzarne le loro specificità. 

Quanto contano i giovani oggi?

I giovani hanno la capacità e la possibilità di ridurre il gap generazionale che si è creato con il tempo e proporre nuovi modi di vedere la realtà, guidando il cambiamento. Per questo credo sia importante avvicinarli e far loro capire l’importanza delle Istituzioni. La giornata di oggi credo possa portare i giovani a coinvolgere altri giovani, promuovendo l’interesse e la bellezza dell’impegno per la comunità.

Si ritiene soddisfatta di come sta andando la Giornata?

Sono molto soddisfatta della risposta delle scuole e delle associazioni coinvolte. È entusiasmante vedere le piazze della città piene di ragazzi. Siamo abituati a concerti e spettacoli di professionisti ed è bello vedere che c’è lo stesso interesse quando ad esibirsi sono i giovani. Spero che possa diventare un appuntamento per la nostra città.


Le immagini della giornata

Foto di Gabriele Calzolari

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