Illustrazione di Greta Vaccari
Ti è mai capitato di provare una sensazione di solitudine anche se sei circondato da mille persone?
di Sarah Piva
Come se fossi entrato in una sorta di loop infinito e non sapessi come uscirne.
Fissi in un punto, con i pensieri che continuano a viaggiare senza un ritorno.
Sono io quello sbagliato?
Lo sento solo io?
Paranoie che ti assalgono, si creano ansie indistruttibili, ti rendono vulnerabile.
Questa sensazione però non dipende dalla presenza fisica delle persone, ma da una sorta di distanza emotiva.
Il vuoto che sentiamo non è dato dall’assenza di compagnia, o di risate e di conversazioni, ma dalla mancanza di riconoscimento o apprezzamento.
Ti senti sbagliato in mezzo a loro, un abitante di un altro pianeta.
È una sensazione che ti porta a sentirti fuori luogo, poiché a differenza degli altri sembra che tutto ciò lo stia provando solo tu.
Questo pensiero ti porta a creare una corazza che ti tiene lontano dalle altre persone: il “sentirsi soli” si contrappone al “voglio stare da solo”.
Si tratta di una realtà che colpisce soprattutto i giovani; la risposta più frequente a questo “disagio” è l’insoddisfazione della propria vita.
E quale modo per risolverlo? Porre fine ad essa.
Si pensa sia meglio allontanarsi che creare una connessione autentica con le persone.
Bisognerebbe iniziare ad apprezzare i momenti di solitudine poiché sono questi ultimi che ti fanno conoscere meglio te stesso.
È una sorta di contraddizione perché la paura sovrasterà sempre il cambiamento.
“La solitudine può portare a forme straordinarie di libertà”. – Fabrizio De Andrée
Argomento affascinante, sensazioni molto difficili da trasformare in un testo scritto , per cui veramente tanta roba, ( bel paragone quello dell’ “abitante di un altro pianeta” per descrivere il senso d’ inadeguatezza).