“Sclero, non ne voglio più / Parto da zero, so che in qualche modo devo andare su” -Neffa
di Gabriele Calzolari
(Aula, dopo le lezioni)
Non so cosa fare prof, sono disperato.
Raccontami.
Non ce la faccio più, è come se lo facessero apposta.
Cosa?
Ma a qualcuno importa veramente di noi?
Perché mi fai questa domanda?
(Telefono che squilla)
Scusi prof, mi sta chiamando l’allenatore. Pronto?
Ciao! Alla fine, vieni oggi?
Ciao, coach. Purtroppo anche oggi mi tocca saltare: sempre il solito motivo.
Non ti preoccupare, dai. Stammi bene.
(Bip)
Scusi prof, eccomi.
Tutto ok?
(telefono che squilla)
Ancora il telefono, non ci credo.
…
Pronto. Ma’, dimmi.
Ho sentito tuo papà, dice che è libero. Stasera usciamo a cena?
Non posso, ma’. Sempre il solito motivo.
Certo che non c’è un attimo di pausa.
Già…
(Altro bip)
Se vuoi parlarne in un altro momento, sentiti libero di farlo…
Grazie, prof, purtroppo devo scappare: solito motivo.
Certo.
Ah, domani non ci sarò. Non sto nei tempi con il resto…solito motivo.
Da quanto stai andando avanti?
Se ci fosse stata un’organizzazione…
…
…
Puoi andare, se devi, non ti preoccupare.
Grazie, prof.
Figurati.
Ah! Una cosa…
Dimmi pure.
Lei si ricorda?
Cosa?
Com’era essere studenti.
Certo che mi ricordo. L’esperienza ha decisamente influito sulla mia formazione, come dimenticarsi. Come mai?
Non lo so…
Cosa non sai?
Come i professori riescano a dimenticarsi cosa si prova ad essere studenti.