In un’opera che sta a metà tra un saggio ed un romanzo, Roberto Mercadini ci racconta con la sua prosa unica la storia dell’ordigno nucleare.

A cura di Sveva Morini

“Che senso ha raccontare la storia della bomba atomica?”

Già, quale può essere il senso di narrarla quando oramai il binomio Hiroshima- Nagasaki ci fa irrimediabilmente visualizzare uno scenario apocalittico, di distruzione e di morte? Eppure, per comprendere e contestualizzare l’evento che ha cambiato le sorti del Novecento nel modo di fare la guerra (ma anche di fare la pace) bisogna riannodare i fili di una storia che pone le sue radici non solo nella ricerca scientifica, ma anche in fisici con personalità bizzarre, coincidenze, scenari paradossali ed errori clamorosi.

Forse ora sarete confusi, ma il libro analizza e sviscera tali elementi con una semplicità disarmante, raccontando sia gli aneddoti che le vite dei protagonisti e riuscendo a fare un puntiglioso quadro generale di tutto quello che sta dietro al processo curioso, geniale ma anche tremendamente umano che porterà a quel tragico epilogo.

I PROTAGONISTI 

I personaggi che animano lo scritto non sono dei comuni mortali, non i classici protagonisti che ci si può aspettare da un romanzo, bensì ci vengono presentate personalità del calibro di Fermi, Heisenberg e Oppenheimer. Una citazione tratta dal libro riassume perfettamente questo suo aspetto:

“in questo racconto i premi Nobel sono creature comunissime, un po’ come gli elfi nelle saghe fantasy”

Ma non si parla solo di scienziati, poiché il processo viene analizzato nella sua interezza, va a coinvolgere tutte quelle persone che hanno preso parte attiva nel creare quell’ambiente “favorevole” che ha portato alla creazione della bomba atomica. Con questo mi sto riferendo ad Hitler, il fuhrer, la belva sanguinaria che ha avuto un’enorme influenza sulla guerra; ai due presidenti americani Roosevelt e Truman ma anche al filosofo Wittgenstein. A quest’ultimo sembra stonare in mezzo a tutti questi fisici, scienziati e politici ma proprio da lui, non per niente definito il padre della filosofia del linguaggio, vengono analizzati i modi per i quali un messaggio può essere mal interpretato, un aspetto della comunicazione non trascurabile che spesso è stato alla base di fraintendimenti che hanno cambiato il corso della storia che ci viene narrata.

La caratteristica che a detta mia rende piacevole la lettura consiste nel fatto che l’autore non si ferma soltanto ad una semplice e grigia narrazione dei fatti avvenuti, ma esplora e ci affascina con un racconto introspettivo dei protagonisti: biografie, titubanze, amicizie, competitività e storie d’amore. Mercadini afferma che questa fase di stesura è risultata quasi spontanea, non forzata, in quanto le vite dei protagonisti si prestano naturalmente ad essere romanzate, ed io non potrei essere più d’accordo. Banalmente, il personaggio di Enrico Fermi, che da ormai quattro anni mi accompagna con il suo nome impresso sopra il mio tesserino, prima evocava in me solo l’immagine di un grande fisico, ma dopo la lettura del libro trasmette in me un forte senso di ammirazione per il suo vissuto, e non potrei essere più fiera di andare a una scuola che porta il nome di una personalità così articolata ed alla quale aspirare.

CHI DOVREBBE LEGGERE QUESTO LIBRO? 

Personalmente consiglierei questo romanzo-saggioa chiunque perché l’autore, con la sua magistrale scrittura che trasuda passione per l’argomento, riesce a raggiungere anche chi non ne sa nulla di fisica nucleare o di bombe atomiche. Più nello specifico, mi sento di raccomandare questo libro a chi  sta attualmente studiando il Novecento, perché offre una visione multidisciplinare e non banale su questo periodo, fornendo molti spunti sui quali riflettere.

PER APPROFONDIRE

La scomparsa di Majorana di Leonardo Sciascia. Nella lettura di questo racconto vi imbatterete nella geniale quanto tormentata mente di Ettore Majorana, un prodigio della fisica, l’unico che seppe tenere testa a Enrico Fermi, ovvero colui che veniva definito il “Papa” all’istituto fisico in via Panisperna.

Penso che un aneddoto sulla sua vita tratto da “La scomparsa di Majorana” di Leonardo Sciascia riassuma nel modo più semplice possibile la sua persona:

“La mattina, nell’andare in tram all’Istituto Fisico, si metteva a pensare con la fronte accigliata. Gli veniva in mente un’idea nuova, o la soluzione di un problema difficile, o la spiegazione di certi risultati sperimentali che erano sembrati incomprensibili: si frugava le tasche, ne estraeva una matita e un pacchetto di sigarette su cui scarabocchiava formule complicate. Sceso dal tram se ne andava tutto assorto, col capo chino e un gran ciuffo di capelli neri e scarruffati spioventi sugli occhi. Arrivato all’Istituto cercava di Fermi o di Rasetti e, pacchetto di sigarette alla mano, spiegava la sua idea. Ma appena gli altri approvavano, se ne entusiasmavano, lo esortavano a pubblicare, Majorana si richiudeva, farfugliava che era roba da bambini e che non valeva la pena discorrerne: e appena fumata l’ultima sigaretta (e non ci voleva molto, per lui fumatore accanito, arrivare all’ultima delle dieci «macedonia» del pacchetto), buttava il pacchetto – e i calcoli, e le teorie – nel cestino. Così finì, pensata e calcolata prima che Heisenberg la pubblicasse, la teoria, che da Heisenberg prese nome, del nucleo fatto di protoni e neutroni.”

LEONARDO SCIASCIA, LA SCOMPARSA DI MAJORANA

Nonostante questa sua personalità estremamente particolare ed interessante, il principale motivo per il quale Ettore Majorana viene ricordato è la sua improvvisa scomparsa avvenuta il 25 marzo 1938, dopo essere salito su un  piroscafo diretto verso Palermo. Come in un giallo le ipotesi sono molte: suicidio? Ritiro in un monastero? Fuga a Roma o fuga in Argentina?

Se questo fisico vi ha incuriosito tanto quanto me, dopo aver letto Bomba Atomica che vi offre un’infarinatura generale sul contesto in cui viveva Majorana, vi consiglio caldamente di leggere “La scomparsa di Majorana” dove Leonardo Sciascia ricostruisce ed analizza il caso di questo Mattia Pascal della fisica.

L’AUTORE DEL LIBRO, ROBERTO MERCADINI

Roberto Mercadini, originario di Cesena, fa di professione lo scrittore di monologhi teatrali ed oltre a portarli nei vari teatri italiani, condivide i propri contenuti anche sul web, rendendo accessibili a tutti le sue affascinanti storie. Se prima di avventurarvi nella lettura di “Bomba Atomica” volete conoscere la mente geniale che sta dietro a tale libro, vi invito a visitare il suo canale Youtube: non ne rimarrete delusi.

 https://www.youtube.com/c/robertomercadini 

“il libro più bello del 2020, con un gusto particolare per il ruolo del caso, per l’evento all’apparenza minimo le cui conseguenze cambiano tutto” 

ROBINSON – LA REPUBBLICA

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