Anche noi membri di Paesaggi dell’Immaginazione abbiamo scelto di commemorare, tramite le nostre opere, tutte le vittime della follia nazista.

Urge una precisazione. Spesso si usa il termine “olocausto” per definire il genocidio di tutti gli Ebrei per mano della Germania nazista nel corso della seconda guerra mondiale.
Ma non è così. I termini olocausto e Shoah presentano infatti due significati diversi.

Olocausto, parola greca che significa bruciato interamente, indicava nel giudaismo un sacrificio voluto e consapevole, offerto al proprio Dio.
Shoah, invece, è un termine ebraico, presente nella Bibbia, che significa «tempesta devastante», in quanto distruzione non voluta del popolo ebraico.
Per gli Ebrei uccisi dai Nazisti non fu dunque un olocausto ma una shoah.

A questo noi vogliamo aggiungere che, oltre agli Ebrei, altre categorie furono vittime dell’odio razziale nazi-fascista. Tra queste Slavi, persone dalla pelle scura, rom, sinti, testimoni di Geova, omosessuali, prostitute e disabili. E a queste vanno aggiunte anche i criminali comuni, gli oppositori politici e i soldati italiani che si rifiutarono di collaborare con la Repubblica di Salò e i Tedeschi.

In occasione della Giornata della Memoria, le nostre opere vogliono ricordare tutti i morti nei campi di sterminio, senza distinzione alcuna.

di Gabriele Calzolari



Illustratrice – Viola Romanelli




Fotografa – Caterina Camiolo




Fotografo – Gabriele Calzolari

“In piazza Bra a Verona è stato esposto al pubblico il Vagone della Memoria, utilizzato dal 1943 al 1945 per le deportazioni verso i campi di concentramento e sterminio”.

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