Il Fermi per la prima volta a Cesenatico per le Olimpiadi di matematica a squadre nazionali.

di Vlad Borlovan

La squadra delle Olimpiadi di matematica del Fermi ha partecipato alle gare nazionali a Cesenatico, tra il 9 e il 10 maggio, classificandosi in semifinale al 23esimo posto.

Gli studenti della squadra sono stati il capitano Valentino Giraldini (5E), Lorenzo Contri (5E), Matteo De Pietri (4E), Vlad Borlovan (4E), Andrea Biasi (3EELE), Antonio Menestò (3A), e Ginevra Barbieri (1LAI), accompagnati dalla professoressa Lucia Mazzali.

L’esperienza è stata molto stimolante: gli studenti hanno avuto molto tempo per prepararsi alle gare e per divertirsi insieme nei momenti liberi.

Ciò che sorprende è che la matematica a scuola è molto diversa dalla stessa disciplina applicata alle olimpiadi: qui occorrono abilità razionali e capacità di applicare concetti conosciuti in modi diversi. Quindi può succedere che il voto scolastico in matematica non rispecchi la reale abilità di risolvere questo tipo di problemi.

Le gare a squadre, a loro volta, sono molto diverse dalle Olimpiadi di matematica individuali. Queste ultime si concentrano su come fare una verifica o un esame, mentre i “Giochi olimpionici” a squadre sono molto più simili a una competizione sportiva, dove l’abilità di comunicazione e il filtraggio delle distrazioni esterne diventano cruciali. La classifica è in tempo reale e ci sono un commentatore, dei tifosi, alcuni dolciumi per avere energia, problemi a tema e molto altro.

Considerando che questo è solo il secondo anno in cui il Fermi partecipa alle Olimpiadi a squadre di matematica e che ha già ottenuto il buon risultato delle semifinali, gli studenti hanno pensato ad alcuni buoni propositi per l’anno prossimo.Prima di tutto, i partecipanti. Quest’anno c’è stata una squadra da 7, ma i due componenti di quinta lasceranno posti liberi per l’anno prossimo.

Il gruppo sta cercando studenti per riempire i posti vacanti, ma se i volenterosi (o le volenterose) dovessero essere tanti, una squadra in più, che sia mista o solo femminile, non può fare che bene alle possibilità del Fermi di arrivare in finale (e, chissà, magari vincere le nazionali).

Secondo punto, gli allenamenti. Si pensava di provare metodi didattici diversi, come per esempio alunni che prendono il ruolo di insegnanti esponendo argomenti che li hanno coinvolti oppure facendo simulazioni più in linea con l’esperienza maturata alle nazionali. In più si teorizzava un inizio maggiormente tempestivo degli allenamenti: magari all’inizio dell’anno e con una quantità di incontri superiore, uno ogni settimana o quindici giorni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri di più da

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere