Parole veloci come il vento, pesanti come massi, taglienti come lame

di Alessandro Antinori ed Emma Malavasi

Rincoglionito, scemo, mongolo, buono a nulla.
Guarda come sei solo! Almeno i tuoi genitori ti vogliono?
Ma sì, lascialo stare, tanto non capisce niente. Non ti azzardare a parlare che ti appendo, ci siamo chiariti?
Ma dai oh, sono scherzi. Che fai? Te la prendi per così poco? Come sei permaloso! 
Non si può mai scherzare con te.

Non è possibile che sia sempre assente, chissà come mai. Eppure, non sembra un cattivo ragazzo, magari va solo compreso.

Ma cosa stai dicendo? Ovvio che non ha voglia di studiare. Secondo te uno così giovane può stare così male da essere assente per così tanto tempo?
Sciocchezze, quando sarà grande gli passerà la voglia di fare il depresso. Là fuori nessuno è gentile, non ti risparmiano niente.
È solo un altro di quei bambini in cerca di attenzioni. 

Ma va che sfigato!
Ma non ti vergogni a uscire di casa?

Ha fatto bene a non venire a scuola.

E ancora…

Non si sta presentando da un po’. Ma sì, ragazzi, sarà nella cameretta a piangere. Sì, esatto.

E ancora…

Forse dovremmo contattare i genitori: la situazione inizia a essere troppo seria. Si sta giocando l’anno.

E ancora…

E infine,
ancora…
E così per sempre continuerà.

CONSEGUENZE

di Emma Malavasi 

Rincoglionito, scemo, mongolo, buono a nulla. 
Stupido senza amici.
Ignorante pezzo di merda.

Mamma? Papà?

Pianti, tagli, urla soffocate, pugni contro il muro. 
Ma smettila di fare rumore, cristo. 

Voti bassi, mutismo selettivo, ultima scelta, assenze “strategiche”. 
Ma fai o no qualcosa della tua vita? 

Finestre chiuse, luci spente, fiumi che scorrono sul cuscino. 
Ma quanto cazzo fai rumore? Non ti sopporto. 

Confusione, emicrania, fame di niente, sete di sangue. 
Certo che hai sempre qualcosa di cui lamentarti! 

Luce, vestiti, zaino in spalla. 
Attraversamento ferroviario. Non andare dritto, vai di lato. 
Lungo i binari fino a non vedere più le sbarre e i semafori. Finalmente un po’ di pace.

Pace agitata, nervosa, nauseante. Silenzio assordante. 
Sei sicuro? 
Che cazzo credi di fare? Mongolo.  Smettila con queste stronzate, prendi in mano la tua vita, fighetta di merda. Stai zitto che è meglio. 

Ora sto zitto. 
Due luci in lontananza arrivano sfrecciando. Nessuno vede niente. Nemmeno io ormai. 

Claudio? CLAUDIO!

Di Emma Malavasi

Descrivo specchi che non riflettono.

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