Negli occhi della gente
Di Gaya Panini
“Perchè la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?” (Primo Levi).
Immagini in bianco e nero.
Ricordi sbiaditi di ciò che eravamo.
La memoria.
Ci tartassano per questo.
Madri, padri, professori, spot pubblicitari.
Tutto ciò che ci circonda.
Ricorda di preparare la cena!
Ricorda di mangiare !
Ricorda…
Ricorda…. Ma ricordare cosa?
Ci scordiamo sempre tutto, diamo colpa al tempo, alla fretta.
Quotidianità.
Odio essere dipendente dal tempo.
Odio ricordare.
Un urlo.
Voci strillanti nella mia mente.
Visi sconfitti.
Siamo sempre conseguenza di ciò che siamo.
Siamo ciò che eravamo.
Siamo dipendenti dal tempo.
Ricordiamo fatti banali.
La nostra memoria è intasata da ciò che ci circonda ora, un secondo fa, una frase fa.
Ci scordiamo del passato.
Un loop infinito di parole e discorsi.
Giornate trascorse a piangerci addosso.
Ma ci ricordiamo chi eravamo?
No.
Ciò che siamo stati si è disperso tra le ceneri di quei corpi.
27 gennaio.
Un giorno non basta.
Un film non basta.
Delle slide non bastano.
Fateci parlare, vi prego.