In occasione della settimana “Trasgredire è dire” abbiamo deciso di lavorare sul tema della trasgressione in campo artistico: i graffiti. Li vediamo praticamente ogni giorno sulle strade di paesi e città: che cosa rappresentano? Sono il simbolo di un quartiere un po’ malfamato? Si tratta del bisogno di una persona di esprimere la sua opinione o la sua arte? Dietro a ogni graffito c’è un messaggio? Disegnare su muri senza autorizzazione è un atto vandalico? Qui di seguito opere e pensieri del gruppo di “Paesaggi dell’immaginazione”.
di Gabriele Calzolari
Illustratrice – Viola Romanelli
“E come ci insegnano da sempre: mai fidarsi degli sconosciuti ;)”.
Illustratrice – Greta Vaccari
“Libera espressione o mostruoso vandalismo? Rispondiamo con la responsabilità”.
Fotografo – Gabriele Calzolari
Dal mio punto di vista i graffiti che vedo ogni giorno non hanno l’aria artistica. Anzi, danno l’idea di un vero e proprio atto vandalico, realizzato senza motivo con una bomboletta presa su un sito online o dallo zio. I graffiti invece sono arte, come quella che è espressa in modo notevole in un quartiere di Mantova chiamato Lunetta. La storia di questo quartiere inizia il 5 maggio del 1963, con l’adozione del piano finalizzato alla costruzione in loco di alloggi popolari per 12 mila abitanti, che nel 1975 diviene ufficialmente quartiere satellite nella periferia Nord della città, sull’altra sponda del lago rispetto alla nostra scuola.
Il piano iniziale prevedeva un processo di urbanizzazione diverso, ma nel tempo sono apparsi sempre più edifici popolari simili a caserme di cemento, assegnati alle fasce deboli e povere della popolazione.
Nel giro di qualche decennio la zona ha subito un involontario fenomeno di ghettizzazione ed isolamento dalla città di Mantova, peggiorato negli inizi anni ’90 con l’arrivo dei primi flussi migratori. Per combattere il grigiore della cementificazione, nel 2016 l’Amministrazione comunale ha dato vita a un progetto denominato “Without Frontiers. Lunetta a Colori”, che ha visto decine di writers di fama internazionale dar vita a opere di street art con l’obiettivo di riqualificare il quartiere popolare. Le opere sono diventate parte integrante del territorio e di chi lo abita. Per alcune di loro gli artisti si sono addirittura ispirati alle storie e alle fotografie delle famiglie che ci vivono.
Fotografo – Giovanni Angelillis
“Un metodo alternativo di espressione o solo vandalismo?”.