La natura si ribella all’uomo?

di Serena Scalari

Il 16 aprile 2024, Dubai, città solitamente nota per il suo clima caldo e arido, è stata colpita da un evento meteorologico eccezionale: un uragano di rara intensità che ha sconvolto la penisola arabica. La tempesta, accompagnata da forti piogge e venti violenti, ha provocato diffusi danni alla città e ha causato alcuni feriti. 

Le forti piogge hanno causato diffuse inondazioni, paralizzando il traffico e allagando strade, case e edifici. L’aeroporto internazionale di Dubai, uno dei più trafficati al mondo, è stato costretto a sospendere le operazioni per diverse ore. I venti violenti hanno abbattuto alberi, pali della luce e strutture temporanee. Nonostante l’improvvisa intensità della tempesta, le autorità locali hanno prontamente attivato i piani di emergenza. I soccorritori sono stati impegnati nell’evacuazione delle persone dalle zone più colpite e nell’assistenza ai feriti. Le squadre di emergenza hanno lavorato senza sosta per ripristinare i servizi essenziali e per riparare i danni causati dalla tempesta.

La formazione di un uragano in questa regione è un evento estremamente raro. Le cause di questo evento anomalo sono da ricercarsi in una combinazione di fattori, tra cui un’intensa ondulazione di calore nel Mar Arabico e una circolazione atmosferica favorevole alla formazione di cicloni tropicali.

Nell’acceso dibattito sulle sue cause è incluso il ruolo delle nuvole artificiali utilizzate negli Emirati Arabi Uniti per aumentare le precipitazioni, una pratica nota come Cloud Seeding o “inseminazione delle nuvole”. La tecnica del Cloud Seeding è utilizzata da molti anni nell’ambito della ricerca e consiste nell’introdurre nell’atmosfera particelle, di solito di ioduro di argento, per aumentare i nuclei di condensazione, favorendo quindi la formazione di pioggia. Questo processo non crea nuvole, né produce pioggia dal nulla, ma può aumentare le precipitazioni in presenza di nubi preesistenti. 

Ma quanto c’è di vero in questa teoria? A causare le piogge è stata davvero la mano dell’uomo?

Attualmente non esistono evidenze scientifiche che stabiliscano un collegamento diretto tra l’uso di nuvole artificiali e l’uragano che ha colpito Dubai. Gli studi finora condotti non hanno trovato una correlazione definitiva tra l’inseminazione delle nuvole e la formazione di uragani o tempeste di tale intensità. Tuttavia è importante notare che mentre è difficile attribuire un singolo evento meteorologico ai cambiamenti climatici, esistono prove scientifiche che suggeriscono una relazione tra l’aumento delle temperature globali e l’intensificazione degli eventi meteorologici estremi. I cambiamenti climatici causati dall’attività umana hanno contribuito al riscaldamento globale e hanno influenzato i sistemi atmosferici e oceanici. L’aria più calda può trattenere una maggiore quantità di umidità, creando così condizioni favorevoli a precipitazioni più intense. L’aumento dell’umidità atmosferica può alimentare tempeste più violente e piogge abbondanti. 

Sebbene non sia possibile attribuire direttamente l’uragano di Dubai ai cambiamenti climatici, l’evento si inserisce in una tendenza globale di aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi. 

Di Serena Scalari

Estroversa solo con le persone giuste, amante della musica e del fantasy, fermamente convinta che le piccole cose facciano la differenza, senza mai dare nulla per scontato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scopri di più da

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere