“Deportazioni di massa mai viste prima”, parola di Trump.
di Martina Bonali
Già durante la sua campagna elettorale, Donald Trump aveva promesso ai cittadini americani un sistema di deportazione di massa mai visto prima. In effetti, fin dai suoi primi giorni alla Casa Bianca, ha raddoppiato abbondantemente il numero degli arresti di immigrati illegali rispetto al ritmo degli ultimi anni, inclusa l’amministrazione Biden. I risultati, però, non soddisfano il Presidente, che ha infatti licenziato il direttore dell’Agenzia per l’immigrazione degli Stati Uniti (ICE), Caleb Vitello, perché il numero delle deportazioni giornaliere era troppo basso, ed ha intenzione di ampliare la quota del personale impegnato nel settore della immigrazione.
Inizialmente sembrava che le deportazioni comprendessero “solo” immigrati illegali, anche minori, che avevano violato diritti penali, compreso il codice della strada. Successivamente, sono stati inclusi nel sistema di deportazione tutti gli immigrati illegali anche senza reati alle spalle.
Questa politica si è estesa velocemente a chiunque non disponga di documenti legali, anche se sta beneficiando di programmi di immigrazione regolare per motivi umanitari. L’amministrazione Trump ha infatti revocato tali permessi, lasciando in condizioni precarie mezzo milione di cittadini, messicani e non, alla ricerca di una casa sicura.
I bersagli della deportazione di Trump sarebbero nel complesso circa 14 milioni di persone, secondo una stima riportata dal New York Times; 4 su 10 avrebbero un permesso di protezione temporaneo e più della metà si trova negli Stati Uniti da più di dieci anni e contribuisce al tessuto economico del paese: si tratta cioè di persone che lavorano negli USA, vanno a scuola, hanno costruito una famiglia, e adesso si vedono deportate in centri della ICE o in basi militari, in condizioni igieniche e sanitarie precarie e di sovraffollamento.
Ad aggravare la disumanità di questa situazione ci sono anche le foto ed i video diffusi su X direttamente dal profilo della Casa Bianca, realizzati appositamente allo scopo di promuovere le misure di Trump. Alcuni di questi contenuti spettacolarizzano le deportazioni e presentano immagini ravvicinate di immigrati ammanettati. Il video che sconvolge più di tutti, però, è quello dello scorso18 febbraio: il profilo ha infatti pubblicato un ASMR che mostra scene di deportazione, con la descrizione che recita “ASMR: volo di deportazione di un immigrato alieno”. Gli ASMR sono video che attraverso suoni rilassanti dovrebbero indurre uno stato di benessere e piacere nell’ascoltatore, ma questa volta i suoni “piacevoli e rilassanti” sono le catene degli immigrati che strisciano contro il terreno o i loro passi mentre, rassegnati, salgono sull’aereo che li porterà lontano dalla vita in America.
La natura così controversa di questo video ha naturalmente suscitato scalpore e indignazione sia tra gli attivisti per i diritti umani sia tra il pubblico dei social. A rendere ancora più deplorevole quest’operazione propagandistica è il sostegno dato da Elon Musk, soprattutto dopo gli avvenimenti della cerimonia di insediamento di Trump.
In un Paese che ha come simbolo la statua della libertà e che è il frutto di migrazioni di massa da secoli, è inaccettabile e ripugnante quello che sta succedendo. Si sta negando un’esistenza sicura a persone che altrimenti sono costrette a vivere in condizioni disumane per via della fame o della guerra. Si stanno umiliando pubblicamente immigrati che non sono criminali. Si stanno disintegrando famiglie. Si sta distruggendo la vita di persone innocenti, che desideravano solo avere una seconda possibilità.