Qual è il ruolo più difficile? 

di Emma Malavasi

Credi che non ti capisca? Tu vuoi essere, non sembrare di essere. 

Hai bisogno di mostrare sempre la versione migliore di te, quella che hai perfezionato nel tempo, influenzata dalle esperienze e dalle persone che ti circondano. 
Lo fai perché hai paura di essere escluso da quel “bramato” rango sociale che sei riuscito a conquistare con tanto sforzo tra risate false, conversazioni superficiali e amicizie di convenienza.

Desideri essere padrone di te stesso in ogni istante, ma nello stesso tempo ti rendi conto dell’abisso che separa ciò che sei per gli altri da ciò che sei per te stesso. Questo ti provoca un senso di vertigine, un timore di essere scoperto, di essere messo a nudo e riportato ai tuoi veri limiti.

Questa è la vera essenza dell’uomo: una macchina complessa, incapace di differenziarsi da altre macchine complesse. Nient’altro. 
Ogni parola è menzogna, ogni gesto è falsità, ogni sorriso è una smorfia.  

Cos’è meglio fare nel momento in cui non si riesce a tenere il passo di questa catena di montaggio? 
Togliersi la vita?

Meglio rifugiarsi nell’immobilità, nel silenzio, per evitare di dover mentire. Meglio mettersi al riparo dalla vita, così non c’è bisogno di recitare.
Questo è ciò che si crede.
Ma non basta celarsi: la vita si manifesta in mille modi diversi ed è impossibile non reagire. 

Fermati e osserva il mondo intorno a te. 

Vivi. 

Prenditi un secondo, uno solo di un’intera vita, per cercare un contesto per la tua persona, tormentata dalle voci di chi si crede profeta dell’esistenza solo perché poco più anziano. 
Un momento in cui non ci sia l’obbligo di definire nulla, per permettere a tutto di svanire nella mancata assolutezza degli oggetti, un momento in cui tu non senta quella voce che ti dice che non sei abbastanza.

Rifletti. 

A nessuno importa sapere se le tue reazioni sono vere o false. Solo a teatro il problema si rivela importante (e forse neanche lì). 


L’uomo reciterà la sua parte fino in fondo perché non sa ascoltare.
Vivrà sempre per gli altri e non per se stesso.

Scegli.

Di Emma Malavasi

Descrivo specchi che non riflettono.

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