Ma se un giorno fossimo obbligati a lasciare il nostro mondo di certezze?
Di Elisa Zaltieri
Quando eravamo bambini amavamo le sorprese,
i regali sotto l’albero la mattina di Natale,
i festeggiamenti inaspettati,
la neve in una giornata primaverile…
Poi è arrivata la necessità di controllare tutto,
ogni secondo della nostra vita è programmato,
quando arriva l’imprevisto è come se ci scivolasse la vita tra le dita di una mano,
come se fossimo impotenti, miseri, umani.
L’ignoto, in un mondo in cui siamo tenuti a programmare tutto, ci fa una paura fottuta.
Ma se un giorno fossimo obbligati a lasciare il nostro mondo di certezze?
Lasciare la nostra casa, le persone che amiamo e un pezzo della nostra vita per lanciarci nel buio.
Forse torneremo ad amare le sorprese infondo.
Ad aspettare il domani come se fosse un regalo sotto l’albero.
Ogni nuovo tramonto diventa inaspettato,
ogni sorriso,
ogni abbraccio,
gli addii
ed i nuovi “ciao”.
Perché l’immensità della nostra esistenza non starà mai nel palmo delle nostre mani, qualcosa scivolerà sempre.
La magia sta nel saper amare la neve anche quando sai che uscita dalla porta di casa ci sarà un traffico assurdo,
sta nel sorridere in macchina guardando i fiocchi che si sciolgono sul vetro della macchina e ricordarsi, in quell’istante, che stai vivendo,
vivendo davvero.