Sfrenatezza, originalità, gioco di squadra ed evoluzione: i quattro ingredienti principe del Menù di Jamil
Di Lyam Sibilia
La settimana scorsa sono stato ad un ristorante curioso, unico nel suo genere. Si trova nei pressi di Verona ed è la sesta volta che viene fatta la prima inaugurazione.
In questa sesta apertura il nome del ristorante è cambiato in “FLOW” ma il proprietario, il personale ed il luogo sono gli stessi. Ciò che è davvero cambiato è sia il modo presentare i piatti che il menù, in quanto questo comprende una INTRO nella quale vengono spiegate le novità e l’ambizione del progetto. Gli obiettivi sono chiari: portare un nuovo approccio nell’ambiente culinario creando un’esperienza immersiva per il cliente che potrà così avvicinarsi al mondo urbano vissuto dal proprietario e dal personale, pur mantenendo il retaggio culturale da loro acquisito nelle strade di Verona, particolarità che li distingue e che li proietta a diventare leader nel settore.
L’attaccamento alle proprie terre è il motivo principale per il quale è stato deciso di mantenere il ristorante nella città della famosa arena: lasciare il posto ed i clienti più fedeli sarebbe stato come un tradimento per il proprietario che, rivolgendosi al territorio Scaligero, dice: “Non posso farti del MALE, io e te siamo per sempre”. Il forte legame con gli acquirenti è invece sottolineato dal fatto che solamente ai più fedeli è stata data la possibilità di partecipare all’inaugurazione ufficiale che comprendeva un tour di stanze che saranno aperte al pubblico solamente in occasioni speciali. Appena è stata data questa notizia, numerose chiamate sono arrivate al ristorante in apertura da parte di clienti che si spacciavano per fedeli, ma la risposta data loro è stata sempre la stessa: la partecipazione era riservata esclusivamente a chi aveva mostrato supporto e legame al progetto anche prima della metamorfosi, e non a chi si era limitato a chiedere un “come va?” solamente quando sapevano che le cose stavano andando bene.
All’interno del locale si possono notare diverse foto e racconti, presentati come vecchi FLASH della vita giovanile di Jamil e della sua compagnia nella loro “ZONA”. In questi scatti potrete riconoscere diverse facce dato che il personale del ristorante è composto proprio dai protagonisti. La forza del proprietario è stata proprio questa, ovvero quella di riuscire a creare un’attività che desse un’offerta lavorativa a tutta quella gente con cui ha condiviso la vita in strada, le stesse persone con cui sicuramente ha sbagliato e intrapreso direzioni pericolose, ma che come lui hanno deciso di cambiare, trasformando quella del ristorante in un’opportunità da cogliere per staccarsi da una versione di loro stessi che così tante volte gli ha fatto pensare “mamma scusa”, per poter uscire da quelle situazioni in cui l’amore non si provava più per una LEI persona, ma per una lei droga, una lei che presto si trasforma in un loro, che nel momento di incertezza si avvicinano sussurrandoti all’orecchio “SIAMO QUI”.
Trovo necessario spendere un pensiero anche sulla gestione del personale al quale non viene imposto il sorriso davanti a qualsiasi cliente, ma gli è permesso di mostrare apertamente le proprie emozioni cercando, il più delle volte, di tenere dei modi garbati. Tutto ciò significa che, se per esempio un cameriere un giorno è sad, può tranquillamente fare a meno di nascondere la propria tristezza perché fingendo una felicità che non prova potrebbe rischiare di allontanarne il raggiungimento di quest’ultima. Oltre ai sentimenti, anche il loro vestiario non viene totalmente snaturato, risultando semplicemente una variazione rispetto a quello che si può trovare nelle foto: ora è ispirato a quello urban in FRANCE, che prevede tuta e borsello. Unico elemento che sembra essere resistito al cambiamento del vestiario sia nella compagnia di Jamil che in Jamil stesso, è la presenza delle Nike TN SQUALO, scarpa a cui è dedicata una delle stanze speciali, dove si può visitare l’esposizione di tutti i modelli di questa amata calzatura che sono stati posseduti dai suoi ammiratori, da quando è diventata per loro un vero e proprio status symbol.
Come già anticipato le novità riguardano principalmente il menù ed il modo di presentare i piatti, difatti, ad ogni pietanza è legata una storia: per citarne una, “4AM” è stata ideata proprio alle 4 di notte in casa dello stesso Jamil che si vocifera sia abitata da fantasmi. La portata è caratterizzata da sapori forti, intensi, quasi prepotenti che ti trasportano direttamente tra le vaganti anime invisibili dei morti. Ovviamente però ad un ristorante non basta una buona narrazione per fare gustare e piacere i propri prodotti in quanto serve anche la qualità, motivo per il quale la carne viene comprata solo dal miglior macellaio della zona, il SICARIO, famoso per proporne svariate quantità e qualità provenienti da tutte le parti del mondo come Italia, Colombia, Bolivia, Messico, Cuba, Afghanistan, Persia, Spagna e Siria.
Concludo questa lunga recensione consigliandovi vivamente di prenotare un tavolo al nuovo ristorante: non fatevi ingannare dalle varie critiche e dall’ODIO espresso dai giornali perché questo è legato al rivoluzionario approccio del proprietario in ambito culinario. Jamil, il cui motto è proprio “DON’T LIE” non si fa scrupoli a criticare le altre attività di ristoro perché le considera troppo simili fra loro e finte, pronte a far di tutto pur di sembrare migliori e attirare più clientela.
Preferite portate genuine.
Ci ha dimostrato che il sugo buono l’hanno solo in pochi