Urge un impegno del mondo politico e civile per riaffermare i valori della Costituzione italiana

di Daniele Farina

«Sabato 18 febbraio 2023, davanti al liceo Michelangielo di Firenze, due studenti sono stati colpiti da sei ragazzi di Azione studentesca esterni alla scuola». Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha parlato di “aggressione squadrista”. La mia mente di studente di V non ha potuto evitare di ritornare agli episodi di violenza delle camicie nere del ventennio di Mussolini.

Purtroppo non è difficile constatare come, negli ultimi anni, sempre più ragazzi non comprendano il peso e la gravità dei drammatici eventi accaduti durante i regimi dittatoriali, che furono connotati da violenza indiscriminata, emarginazione sociale, violazione dei diritti personali e dalla persecuzione di alcuni gruppi umani.

Partendo proprio dalla nostra città mi sono accorto di come il morbo delle ideologie fasciste si stia lentamente insinuando fra i banchi di scuola. Mi basta pensare agli eventi accaduti alla fine dello scorso anno scolastico, quando un gruppo di studenti inneggiò al duce con cori da tifo per la squadra del cuore; quello stesso capo del governo che firmò nel 1938 le leggi razziali contro gli ebrei e che collaborò con Hitler.

Perché molti ragazzi inneggiano al duce, disegnano svastiche in ogni dove e sostengono ideologie estremiste? Com’è possibile che dei giovani, a cui spesso a scuola sono mostrati gli atroci effetti delle ideologie estremiste, a cui viene insegnata la non violenza come strumento di dialogo e a cui viene spiegato che l’essere umano non si divide in razze, si facciano ammaliare dalla narrazione contorta del diverso come nemico e causa dei problemi e della violenza come strumento di affermazione di una millantata superiorità?

Credo che certi comportamenti siano avallati dalla superficialità con cui vengono trattati. Basta vedere come l’aggressione di Firenze citata prima sia stata minimizzata dal Ministro dell’istruzione e del Merito Valditara, il quale ha commentato l’accaduto con queste parole: “…in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista…”. In questo modo non si fa altro che sminuire la gravità dei fatti. Se poi aggiungiamo il silenzio del governo, che però non è rimasto altrettanto in silenzio per un bacio omosessuale in diretta a Sanremo, credo sia chiaro come questo problema non sia visto come tale. Eppure credo che qualsiasi governo italiano dovrebbe avere il dovere morale di combattere le ideologie fasciste e i suoi rigurgiti, espressione di una mentalità divisiva, aggressiva e intollerante.

È per questo motivo che ritengo che oggi più che mai non si debba adottare la logica della delega. Ognuno di noi dovrebbe lottare per una società più democratica, accogliente e libera da estremismi politici, siano essi di destra o di sinistra. Bisogna uscire dall’indifferenza e trovare in ciascuno di noi il coraggio per preservare la memoria delle conseguenze umane dei regimi autoritari.

La costituzione italiana, nata dopo il XXV aprile proprio per affermare il diritto alla libertà, alla vita e alla convivenza pacifica di tutti, è la prima a condannare apertamente ogni esaltazione delle ideologie fasciste e ogni forma di discriminazione.

Solo attraverso un impegno comune e costante potremo proteggere i valori fondamentali della nostra Costituzione e il diritto una convivenza civile.

La mia paura è quella di veder vivere e crescere i miei figli in un mondo razzista, omofobo, intollerante e più violento di quanto non lo sia già stato in passato. Non possiamo permettere che l’odio e la violenza diventino la norma, dobbiamo combatterli con la forza della verità, della giustizia, dell’amore e della memoria collettiva.

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