Il 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le classi del nostro istituto si sono raccolte in un momento di riflessione, per analizzare il fenomeno del femminicidio e capirne le ragioni profonde.

Gli studenti di IAME hanno voluto condividere con MyFermi il frutto dei loro pensieri, che noi vi riportiamo qui di seguito.

a cura di Sveva Morini

Nella giornata del 25 novembre abbiamo riflettuto sul ruolo educativo della cultura e sull’importanza di trasmettere alle bambine e ai bambini modelli di comportamento rispettosi del concetto di pari opportunità. Questo è stato fatto analizzando i personaggi femminili di alcune fiabe conosciute da tutti, quali Cappuccetto Rosso, Biancaneve e Cenerentola. Infine, abbiamo discusso della loro attualizzazione: ecco alcune riflessioni.

Studenti di 1° AME –da un’attività svolta con la prof.ssa Delcuratolo Anna Rita

“Un eroe o un’eroina al giorno d’oggi deve sicuramente essere al passo con i tempi; sono senz’altro personaggi che, di propria iniziativa e liberi da qualsiasi vincolo, compiono uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stessi, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune. Adolescenti che portano avanti lotte per tutelare i diritti allo studio. Donne che lottano, a costo della vita, per la propria libertà ed uguaglianza. Ma non solo: sono anche tutti quegli idoli che ci accompagnano nella vita. Idoli sportivi o mediatici, che ci stimolano nel migliorare i nostri risultati o semplicemente ci aiutano a superare dei livelli in qualche video games. E ancora: madri, mogli e lavoratrici che ogni giorno cercano di dare il meglio di sé, per il bene della propria famiglia.

Nella mia famiglia non c’è molta differenza tra i ruoli. Malgrado ciò ci sono compiti che sono diventati esclusivi del papà e della mamma. Infatti mio padre si occupa del giardino, di problemi meccanici e della manutenzione oppure di lavori un po’ più pesanti, mentre mia madre si occupa della gestione della casa. La gestione economica viene invece gestita da entrambi, così pure ogni scelta che mi riguardi.

Per la maggior parte le incombenze domestiche e la cura dei figli sono ancora compito delle donne, anche se trovo che gli uomini si possano occupare delle stesse cose. Ad esempio, quando mia madre è occupata, vedo che mio padre riesce a sostituirsi a lei, magari non nello stesso modo, ma comunque fa quello che può. Credo sia giusto così, in virtù della parità di diritti fra sessi diversi.

In una famiglia quindi ci si compensa; malgrado ciò, ritengo che una donna, per essere felice non abbia bisogno di un uomo. Infatti la felicità delle donne non è vincolata dalla presenza di una figura maschile, questo perché esse sono indipendenti e capaci di realizzare i propri desideri in piena autonomia. Molti poi pensano che solo le coppie sposate possano adottare un bambino. Ma si sbagliano: in Italia anche le donne single possono diventare madri.”

– Gandolfi Emanuele 1° AME

“Secondo me oggigiorno un eroe o un’eroina, per considerarsi tale, deve aver compiuto un atto straordinario, generoso e di coraggio, che però abbia come scopo il bene altrui, inoltre deve anche essere sempre pronto/a a proteggere gli altri.

In casa mia c’erano diversi ruoli assegnati a ognuno della famiglia: innanzitutto la cura della casa e dei figli era affidata a mia madre (il che in India è normalissimo), mentre mio padre aveva il compito di lavorare e portare come si dice “il cibo a casa”. Fortunatamente questo modo di pensare indiano e “sessista” non c’è più, poiché mia mamma lavora e mio padre ha capito che non è giusto.

Da quando le cose sono cambiate mia mamma prepara il pranzo e mio padre la cena, mentre per quanto riguarda le pulizie di casa, non mi sembra di aver mai visto mio padre pulire; e a me e a mia sorella capita qualche volta di preparare la cena o il pranzo e ogni tanto aiutiamo anche a pulire casa nei weekend.

Credo che nella mia famiglia ci sia stata questa “mentalità” proprio perché in India è più che normale; per le donne indiane la parità di genere è ancora un sogno più che lontano: ho sentito che diversi mariti picchiano le mogli e che i femminicidi sono alle stelle. 

Penso che questi problemi ci siano perché in India ci sono ancora i matrimoni combinati (matrimoni a scopo di lucro, che portano vantaggi alle due famiglie); se si smettesse con questo tipo di matrimoni e si cominciasse a sposarsi per amore, non dico che sarebbero pari a zero, ma senza alcun dubbio le violenze ai danni delle donne si abbasserebbero.

I tempi sono cambiati e penso che le donne possano vivere senza nessun problema da sole, poiché posseggono la capacità di agire ed intendere proprio come tutti; purtroppo secondo me questo solo in alcune parti del mondo, cioè nella zona denominata “Occidente” (composta da Europa e Nord America); invece in altri Stati in cui le donne praticamente non hanno diritti a volte vengono trattate come oggetti, il cui unico scopo è fare figli (es. Iraq, Pakistan, zone dell’Africa ecc…).

Non è accettabile che ancora oggi nel 2022 le donne debbano preoccuparsi di avere pari opportunità e spero con tutto il cuore che le varie proteste per la parità di genere, iniziate nel 1800 da diverse donne inglesi, arrivino fino in fondo e che raggiungano tutto il mondo.”

– Singh Gurshan 1°AME

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