Talentuoso ex studente del Fermi premiato dal Presidente Mattarella
di Hajar Qacem
Il voto ottenuto alla maturità può essere considerato un indicatore di successo e di impegno nello studio. Ma quale valore ha davvero il voto per un giovane studente che si prepara ad affrontare la vita universitaria?
Per rispondere a queste domande abbiamo intervistato Marian Alexandru Isacov, diplomato nel 2021 con il massimo dei voti al Liceo scientifico del nostro istituto e attualmente iscritto alla Facoltà di Medicina dell’Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant’Anna della stessa città.
Il 26 ottobre del 2021 Alexandru ha ricevuto dal Presidente Sergio Mattarella l’attestato d’onore con il titolo di Alfiere del Lavoro, durante una cerimonia svolta presso il Quirinale.
1.Qual è stata la tua reazione quando hai saputo di aver ottenuto il voto più alto alla maturità e che saresti stato premiato da Mattarella?
Durante l’esame di maturità mi sono trovato a fare una riflessione sul mio percorso scolastico delle scuole superiori. Nonostante non avessi sostenuto prove scritte, bensì solo una prova orale, che comunque è andata bene, è stato interessante discutere con i professori dei vari argomenti e ambiti culturali. Ero fiducioso che il risultato sarebbe stato positivo.
Alla notizia del premio di merito dell’Alfiere del Lavoro, conferito sulla base della media aritmetica dei voti degli ultimi anni, mi sono sorpreso e incuriosito. Inoltre, mi ha lasciato non poche perplessità: non mi sembra giusto, infatti, premiare solo in base ai voti, senza considerare altri aspetti importanti, come la capacità di apprendere e comprendere gli argomenti.
Essere premiato dal Presidente Mattarella, effettivamente, è stata una bellissima esperienza e non voglio sembrare assolutamente ingrato, ma non sono convinto che i voti numerici siano un modo adeguato a valutare il merito e l’eccellenza di una persona. Leggo questa esperienza con un occhio abbastanza critico nella misura in cui viene valutato il merito complessivo di una persona e non solo il voto.
2.Che cosa stai studiando ora?
Sto studiando medicina all’Università di Pisa, in aggiunta a questo sono anche un allievo della Scuola Superiore Sant’Anna, che è meno conosciuta. La Sant’Anna, come appunto lo IUSS di Pavia e la Normale di Pisa, è una scuola di eccellenza che ha un concorso d’ammissione, superato il quale viene conferita una borsa di studio agli studenti ammessi. Per mantenere la borsa di studio, bisogna avere una certa media, sostenere gli esami entro un periodo prestabilito e seguire dei corsi aggiuntivi. Il mondo rappresentato dal Sant’Anna è una realtà stimolante e interessante, soprattutto per chi si occupa di ricerca e medicina. Grazie alla sua impronta innovativa e orientata alla formazione di competenze specifiche, offre la possibilità di interagire direttamente con il mondo del lavoro e di acquisire abilità fondamentali per la carriera accademica. Gli esami e le attività proposti sono mirati a favorire lo sviluppo di capacità pratiche e teoriche in ambito scientifico, offrendo agli studenti l’opportunità di sperimentare in laboratorio e di pubblicare articoli scientifici. Questo ambiente formativo è considerato uno dei più interessanti e stimolanti del panorama universitario italiano.
Grazie a queste opportunità, ho potuto fare esperienze di ricerca oncologica, cardiologica e scientifica sia in Italia che all’estero. È un ambiente molto stimolante e ricco di opportunità di crescita e di apprendimento.
3.Uscire con il massimo dei voti e impegnarti in tutte le materie al liceo ti è servito per prepararti ad affrontare l’università?
L’importante non è solo ottenere il massimo dei voti, ma acquisire una costanza e un metodo di studio che ti permetta di capire cosa davvero ti serve e cosa ti piace studiare. È importante accettare che non si possa sapere tutto e che si è fallibili, ma ciò non significa che non si possa avere successo negli esami universitari. A posteriori, direi che il sistema universitario ti insegna ad avere una certa costanza e un certo metodo di studio, che una volta acquisito, una volta capito, e che funziona, ti permette anche di distinguere quello che stai studiando da quello che effettivamente ti serve. È fondamentale capire cosa ha funzionato nello studio e applicarlo per costruirsi il proprio metodo, e soprattutto valutare e adattare continuamente il proprio approccio per avere successo all’università come nella vita.
4.Secondo te, il voto conseguito alla maturità può influire sul futuro di un giovane studente universitario?
Non sono a conoscenza di corsi di laurea che computano nel percorso dell’ammissione il voto come numero. Nella mia esperienza non è così, oggi si devono sostenere dei TOLC, altri esami.
Inoltre, vorrei spendere due parole per insistere su questo aspetto: il voto d’uscita della scuola superiore non è determinante per avere successo nella vita universitaria e nella vita lavorativa in generale e, a ben guardare, nemmeno il fatto di essere bocciati lo è. Infatti, conosco una ragazza che si è laureata l’anno scorso alla magistrale, cioè, ha fatto sia la triennale che la magistrale, che ha all’attivo tantissime esperienze, un percorso splendido, ed è davvero una delle persone più in gamba che io conosca.
Ebbene, la mia amica, pensate, ha dovuto ripetere un anno al liceo! Bocciata!
Perciò, vorrei dire a tutti gli studenti che è importante impegnarsi e perfezionare il proprio metodo di studio se si vuole avere successo, e non ci si deve lasciar scoraggiare da ostacoli che possiamo incontrare sul nostro percorso.
5 .Quali consigli daresti agli studenti che si preparano ad affrontare l’esame di maturità e si apprestano a scegliere il loro percorso universitario?
Riassumendo, la maturità è un grande scoglio da superare, ma una volta superato non sembrerà così difficile. È importante impegnarsi per l’esame di maturità, poiché le competenze acquisite saranno utili anche per gli esami universitari successivi. È normale che alcune cose possano sfuggire, ma se abbiamo studiato e ripassato, qualcosa rimarrà in mente. Quindi, consiglio di non preoccuparsi troppo se alcune informazioni sembrano sfuggire, basta rimettersi a studiare e usare il corretto metodo per ricordarle.
L’importante è non avere paura di sbagliare, anche se potreste perdere un anno.
È più utile parlare con chi studia le discipline che vi interessano, per capire cosa comporta studiarle e quali sbocchi lavorativi ci sono dopo la laurea.
Avere un approccio complesso e aperto nei confronti delle scelte può portare a una maggiore libertà di scelta e possibilità di arricchimento personale. Occorre essere consapevoli delle proprie caratteristiche personali e informarsi. Infatti, non conoscere tutte le opzioni disponibili può limitare la libertà di scelta. Bisogna quindi essere curiosi, informarsi e non avere paura di chiedere a chi ha esperienza in campi diversi.
6.Perché hai deciso di studiare proprio Medicina?
Ho scelto di fare medicina perché mi piaceva il contatto con le persone e non sapevo esattamente cosa volessi fare per tutta la vita a 18 anni. Ho considerato anche fisica, matematica e ingegneria, ma mi sono reso conto che la medicina era la scelta migliore per me. Ho anche seguito qualche incontro all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ma mi sono reso conto subito che non mi appassionava quanto risolvere problemi di fisica. Ora sto completando il mio percorso di studi con esami di ingegneria biomedica, per ottenere una comprensione più approfondita e poter collaborare efficacemente con professionisti di altri campi.
Grazie della tua disponibilità Alexandru.
Grazie a tutta la redazione del MyFermi di avermi accolto.