Una scuola per crescere e di cui non avere paura
Emma Gabella 2AS
Articolo scritto dalla Redazione dell’istituto Falcone di Asola nell’Ambito del progetto di collaborazione
denominato “”Il FalconExpresse per il MyFermi, il MyFermi per il FalconExpress… redazionInsintonia”.
La parola scuola deriva dal greco “skhole” ovvero “tempo libero, tempo dedicato allo svago della mente”, qualcosa che noi non assoceremmo per niente allo studio.
L’istruzione scolastica come la si intende oggi, infatti, è una realtà molto recente e, anche se per noi non è sinonimo di divertimento e piacere della mente, bisogna riconoscere i grandi traguardi da essa raggiunti nel lungo e difficile percorso che l’ha resa ciò che è. Peraltro, la scuola non è statica, ma in continua evoluzione, per questo motivo bisognerebbe impegnarsi per rivoluzionarla in modo positivo, senza basarsi sul passato, ma dando uno sguardo alle generazioni future, ad esempio investendo sulla tecnologia in tutte le aule, sull’efficacia dei laboratori e sulle gite a scopo didattico.
Credo che per cambiare la scuola, e renderla un po’ più vicina al suo significato etimologico, bisognerebbe anche aiutare di più i ragazzi nella scelta dell’indirizzo superiore o fare in modo che tale scelta avvenga quando si è più grandi e quindi più consapevoli. Spesso, infatti, accade che i ragazzi si iscrivano ad una scuola decisa dai genitori oppure che ne scelgano una andando “a esclusione”, invece che ragionando realmente sulle proprie capacità. Questo sistema è già in atto in altri paesi europei come quelli nordici, che permettono agli studenti di compiere la scelta in modo più autonomo.
Un’altra delle questioni emerse dalle varie persone intervistate riguarda il fatto che non si conceda abbastanza spazio agli argomenti dell’attualità.
Un genitore ha affermato, infatti, che in parte il sistema con il tempo è migliorato, ad esempio vengono affrontati temi come il bullismo, il rispetto dell’ambiente, l’inclusione e il razzismo. Ma, nonostante questo, il programma scolastico non è minimamente cambiato. Probabilmente sarebbe più opportuno affrontare argomenti più legati all’attualità, come le guerre che sono in corso o la politica sia interna che estera, così da renderci più consapevoli del mondo che ci circonda.
Per fare questo si potrebbero anche organizzare delle assemblee o riunioni alle quali far partecipare tutti gli studenti, magari invitando degli esperti su vari temi che possano coinvolgere gli alunni e interessarli, senza la minaccia del voto.
Il voto. Anche questo è un argomento molto discusso da genitori e professori. A scuola, secondo alcuni, infatti, non ci dovrebbe essere un insegnamento esclusivamente teorico, ma anche etico. I professori, come tutte le altre autorità, dovrebbero aiutare i ragazzi a diventare dei bravi cittadini che possano vivere con rispetto all’interno della società. Il voto, quindi, non dovrebbe essere l’unico aspetto che descrive uno studente.
Questo concetto è condiviso da vari professori e anche da molti genitori, benché diversi siano ancora convinti che la scuola debba dare solo una preparazione didattica poiché il resto è compito dei genitori.
Io non condivido questa tesi, perché penso che la scuola rappresenti molto di più di una semplice somma di voti, penso che sia giusto instaurare un dialogo tra l’insegnante e l’alunno anche perché spesso questo manca in famiglia.
La scuola ha il compito di formare un cittadino su ogni aspetto, per questo sarebbe importante che tutti gli insegnanti avessero un alto grado di empatia nei confronti dei ragazzi. Essere un bravo professore significa anche saper ascoltare e dialogare con l’alunno.
Con gli anni la scuola è cambiata molto, senza dubbio la figura del professore non è più autoritaria come un tempo e la tecnologia sta assumendo un ruolo importante, nonostante questo i cambiamenti che occorre fare sono ancora molti: la scuola deve essere un luogo piacevole, non una prigione dalla quale si spera di uscire il prima possibile.
Il FalconExpresse per il MyFermi, il MyFermi per il FalconExpresse…. redazionInsintonia