Non capisco perché così tante persone abbiano paura del buio. Non vedete che vi è stato dato per proteggervi?

di Lyam Sibilia

Questa casa la amavo con tutta me stessa, viverla mi dava la possibilità di assumere significati sempre più elaborati e profondi, abbandonarla invece mi permetteva di esprimerli danzando nell’aria. Qui dentro ci passavo giornate intere occupando il tempo con quello che avevo, e ogni cosa facessi sembrava migliorarmi, soprattutto guardare ed ascoltare le mura che mi circondano, ma quelle stesse mura che un tempo addirittura urlavano, ora le sento a malapena. Oggi forse proprio non hanno detto niente.

Ho paura che presto non potrò più nemmeno vederle.

Nemmeno loro.

E non pensate che la colpa sia mia che sto diventando cieca, perché del buio quello ne è l’effetto, non la causa.

Ma non prendetevela nemmeno con il buio, o con l’Ombra che lo porta con sé, perché in fondo anche se mi fa vedere un po’ meno mi culla. È sempre qui con me.

Anzi pian piano sta diventando l’unica cosa che mi rimarrà in questa casa.

L’unica che può ancora darmi significato.

La prima volta che la casa aprì le porte all’Ombra quest’ultima mi incuriosì molto perché oscurando alcune parti della stanza ne metteva in risalto altre. Quando invece la nostra si trasformò in una convivenza, l’Ombra aveva già preso l’abitudine di legarsi alle finestre, ma la cosa non mi dava fastidio, come vi ho già detto ciò che più mi valorizzava l’ho sempre trovato in casa.

L’Ombra poi diceva sempre che amava la mia immagine, per questo decise di abbracciare pure lo specchio.

L’Ombra, vedendo che di seguito smisi pian piano di uscire, volle accarezzare pure la porta d’uscita, che ormai non mi serviva più.

L’Ombra ora è dappertutto. Non mi abbandona mai. Eccola è anche sui muri.

 

Sarei insignificante senza di te Ombra.

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