Un’opera magnifica che potreste esservi persi è Violet Evergarden, l’adattamento anime, da parte di Netflix, di una serie di light novel scritta da Kana Akatsuki.

di Nouha Karmouch

La protagonista, una bambina orfana trovata dalle forze armate, viene utilizzata come arma di guerra per le sue capacità belliche, come agilità, forza superiore alla norma e una mente pragmatica. Viene affidata alle cure del Maggiore Gilbert, che le dà il nome di Violet Evergarden. Tra campi di battaglia e momenti di semplice umanità, a cui però la bambina non è abituata, fra i due nasce un legame d’affetto che si trasforma in qualcosa di più profondo. Purtroppo, dopo la vittoria in guerra, il Maggiore viene dato per disperso in campo, lasciando a Violet un vuoto nel cuore e due ultime parole di cui lei non capisce il significato: “Ti amo”.

Dopo il servizio militare Violet viene lasciata alle cure di Hodgins, un ex-comandante dell’esercito. Per capire il significato delle ultime parole del Maggiore, Violet decide di diventare una Bambola di Scrittura Automatica nella società postale di Hodgins. Il ruolo consisteva nello scrivere lettere su commissione di chi, per vari motivi, non ne aveva la possibilità. 

All’inizio Violet vede le lettere come semplici gruppi di frasi, utilizzate per comunicare a distanza, e solo dopo le vedrà come un vero e proprio specchio dell’anima di chi le detta e la profondità di ciò che vuole comunicare. Da qui nasce l’importanza del ruolo della Bambole, che la ragazza imparerà a conoscere episodio dopo episodio.

Un tratto di questo anime che colpisce molto è la qualità delle animazioni e l’impegno che c’è dietro alla loro produzione: solitamente queste caratteristiche sono associate maggiormente agli anime d’azione e alle battaglie presenti in essi, come ad esempio Demon Slayer e Jujutsu Kaisen, solo per citarne alcuni. Infatti, il supervisore per gli effetti visivi è Akira Matsushima, che in seguito verrà premiato per il suo lavoro con Demon Slayer. Si tratta di un anime riconducibile allo stile slice of life, con qualche elemento fantastico. È ambientato in un paese ispirato all’Europa del periodo di fine ‘800 e primo ‘900, in cui abbiamo la novità della radio e una guerra da poco terminata.

La storia è accompagnata da componimenti musicali che seguono alla perfezione l’emotività del racconto e lo stesso sviluppo del personaggio di Violet, che più impara a comprendere le emozioni degli altri, e di conseguenza anche le proprie, più diventa vicina all’occhio di noi spettatori.

Violet Evergarden è un anime breve ma intenso, seppur con un ritmo lento. Riesce a toccare nel profondo senza scivolare nella commozione facile. Le storie che racconta mostrano quanto il tempo che abbiamo con le persone sia fragile e limitato, e quanto esprimere ciò che proviamo possa cambiare davvero la vita di qualcuno. Proprio per questo il ruolo delle Bambole di Scrittura Automatica diventa così importante: aiutano a dare forma alle emozioni quando chi le prova non sa o non riesce a farlo da solo.

L’opera è divisa in:

  • una stagione di 13 episodi
  • un episodio OVA
  • 3 film

La serie animata ha vinto il premio per la miglior animazione ai Crunchyroll Anime Awards 2019, invece il film “Violet Evergarden: The Movie” è stato premiato come miglior film anime al Tokyo Anime Film Festival.

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