Acquistare versus proteggere il nostro Pianeta… una questione etica
di Janiss Zanoni
Quanti di noi aspettano il Black Friday per riuscire a comprare articoli costosi a un prezzo ridotto? La risposta credo sia scontata: lo fanno quasi tutti, e quest’anno, con l’aumento dei prezzi, molte più persone cercheranno di sfruttare al meglio quest’occasione. Riuscire ad acquistare dei prodotti a un minor prezzo, però, spesso invoglia a comprarne di più, siano essi vestisti, oggetti per la casa o dispositivi elettronici. Frequentemente, dunque, si tende ad acquistare beni di cui non si ha veramente la necessità.
Negli ultimi anni si è sempre più spinti a voler comprare l’ultima novità, non per necessità, bensì per dimostrare ad amici e conoscenti di essere riusciti nell’acquisto di qualcosa di costoso o prestigioso, una sorta di status symbol. Questo modo di fare si è diffuso con l’avvento dei social, dove vince solo chi riesce a mostrare di avere o aver fatto di più in materia di viaggi, tecnologie, macchine, trucchi e persino giocattoli, purché non siano banali o “scontati”.
Il voler adeguarsi a questo trend non costituisce un problema in sé, ma contribuisce al fenomeno del consumismo, che, come tutti sappiamo, è ciò che sta riducendo il nostro pianeta a diventare un’enorme discarica. Infatti le persone non solo consumano ma spesso finiscono per non sfruttare al massimo ciò che comprano. Considerate le emissioni per la produzione di tutto ciò che non è stato usato fino al suo esaurimento naturale, aggiunti il trasporto, lo smaltimento e i materiali stessi per la sua produzione, l’impatto ambientale dell’oggetto in questione è altissimo.
Una soluzione a questo problema sarebbe comprare beni di seconda mano, ma solitamente le persone che lo fanno non sono viste di buon occhio, quando in realtà dovrebbero essere un esempio da seguire. Infatti comprare è letto dalla collettività come un sinonimo di povertà, l’opposto di ciò a cui tutti aspirano, ossia dimostrare di avere sempre più soldi. Si è talmente influenzati dal giudizio altrui che può costituire motivo di vergogna anche il solo mostrarsi con qualcuno che non segue le tendenze.
Il cambiamento non è sicuramente un processo semplice, ma è senza dubbio qualcosa a cui tutti noi dovremmo aspirare. Bisognerebbe normalizzare l’acquisto di seconda mano sia come modo per risparmiare sia, soprattutto, come modo per salvaguardare l’ambiente.
Piattaforme come Depop, Vinted, Etsy, eBay e persino Facebook offrono moltissima scelta e se non si è pratici con le spese online, si può sempre fare un salto ai mercatini dell’usato.
Per questo Black Friday, dunque, e per tutti quelli a venire, l’invito è quello di provare a non prestarsi ad acquisti impulsivi, cercando di comprare solo quello di cui si ha veramente bisogno: farà bene ai vostri portafogli, ma soprattutto ne gioverà il nostro Pianeta.