Riflessioni di una studentessa che non vuole rinunciare a “fare la differenza”
di Greta Bellelli
Giorno dopo giorno, ora dopo ora e secondo dopo secondo migliaia di notizie ci aggiornano su come stiamo vivendo la nostra vita sulla Terra.
– Covid, news oggi. Iss: “Rt aumenta a 0,94. Giù intensive, stabili ricoveri ordinari”-
– Fake news, il direttore dell’agenzia spaziale russa posta il … – – Guerra Ucraina-Russia, ultime notizie oggi: news ultima ora, 18 marzo –
– TOP NEWS ore 24 – Anche la Roma ai quarti, ma che fatica. Tutte le qualificate di stasera –
– Caro carburante, quante fake news in rete – …
Siamo bombardati da informazioni: sull’uomo e sul suo agire politico, economico, culturale e ambientale. Sappiamo come l’uomo sta su questo pianeta. Sappiamo come l’uomo tratta questa natura. Ma come stanno natura e Terra ce lo chiediamo?
L’uomo contemporaneo è il prodotto dell’industrializzazione, della capitalizzazione e della globalizzazione, che vive in un’epoca caratterizzata dalla “cultura dell’horror vacui”: letteralmente, paura del vuoto. Non abbiamo un momento libero, di respiro. Tendiamo ad avere una parola sempre pronta per tutto. E forse qui sbagliamo. Perché non sappiamo più ascoltare. Forse dovremmo contare fino a dieci e sentire cos’ha da dirci e da darci quello che ci circonda: la natura. Che ha una voce. Anzi, a dirla tutta, ha moltissime voci.
I fallimenti dei nostri politici hanno spesso scoraggiato la nostra forza di volontà e la nostra convinzione di poter cambiare le prospettive future. Ma è questo l’errore: pensare che lottare non serva a nulla.
Vogliamo provare a reagire noi, giovani d’oggi? Ci hanno parlato di economia circolare, di economia verde, di riduzione delle emissioni di CO2, di risparmio energetico, di riciclaggio… Ma nessuno di noi si è mai sentito veramente coinvolto in qualcuna di queste “operazioni” di salvaguardia del pianeta. Com’è possibile che, benché perfettamente consci della gravità della situazione, nessuno di noi abbia già fatto qualcosa?
La natura che stiamo danneggiando non è qualcosa di esterno a noi, come i gas serra e gli ultra inquinanti: si tratta invece dell’acqua che beviamo ogni giorno, del cibo che mangiamo, dell’aria che respiriamo, del suolo su cui camminiamo. Lo sapevate? Mangiamo circa una carta di credito a settimana a causa delle plastiche presenti negli alimenti.
Ammettiamolo: noi giovani studenti concretamente possiamo fare poco. Ma possiamo cominciare. Prima di tutto rimanendo informati* e poi assumendoci tutti un piccolo impegno personale, anche solo per renderci conto che ci siamo dentro fino al collo, che questo problema ci riguarda direttamente. Convinti noi, poi, possiamo far arrivare il messaggio agli altri: non servono scioperi o proteste, basta il nostro stile di vita. Possiamo trascorrere le giornate all’aperto, pulendo le nostre strade e camminando scalzi sui prati ripuliti. Possiamo farci l’orticello e ridurre così la nostra spesa. Possiamo bere l’acqua del rubinetto, andare in bici o a piedi… che poi vedi che fisico ti fai, senza spendere duecento euro in palestra!
Prendendoci questo impegno di rispetto e sottomissione nei confronti di ciò che ci circonda, di attenzione e ammirazione, anche noi possiamo fare la differenza. Un piccolo o grande impegno, purché facilmente realizzabile. Un impegno personale o familiare. Un impegno materiale o comportamentale. Un impegno.
Perché non basta Greta Thumberg e ciò che otterrà. SERVIAMO NOI!
E, ATTENZIONE!
Il Comune di Mantova ci offre un’opportunità… per non limitarci a criticare, per lavorare insieme, cittadini e politici, giovani e adulti, partendo da qui, partendo da noi.
Progetto C-Change
https://www.comune.mantova.it/index.php/c-change-il-progetto https://www.c-changefestival.com/
Il Comune di Mantova partecipa come partner al progetto europeo C-Change, finanziato dal programma URBACT III. Il partenariato è formato da sei città: Manchester (capofila), Breslavia, Gelsenkirchen, Sibenik, Águeda e Mantova.
La rete C-Change intende trasferire le buone prassi sviluppate dal Manchester Arts Sustainability Team (MAST) alle città partner di progetto, col fine di mobilitare e sensibilizzare il settore dell’arte e della cultura sul tema del cambiamento climatico.
Il progetto supporta le città partner nello sviluppo e implementazione di politiche locali, quali piani per la riduzione di emissioni di CO2 e/o di adattamento al cambiamento climatico focalizzati sulle organizzazioni culturali e le loro attività; piani strategici per il coinvolgimento dei cittadini sul tema ambientale grazie al settore artistico e culturale; modelli e strategie replicabili in altre città.
Il progetto prevede inoltre che siano realizzati una stagione di eventi culturali “C- Change”, in cui i temi ambientali siano al centro della produzione culturale, una serie di azioni pilota concrete per la riduzione degli impatti causati dalle attività creativo culturali e un festival finale che restituisca al pubblico l’esperienza di C-Change.
Cosa posso fare io?
https://www.comune.mantova.it/index.php/c-change-obiettivi
Test “calcola la tua impronta biologica”
https://www.wwf.ch/it/vivere-sostenibile/calcolatore-dell-impronta-ecologica
*Per chi approfondire le critiche condizioni della nostra terra:
https://ilgiornaledellambiente.it/cambiamento-climatico-cause-definizione-e-conseguenze/
https://www.sakhileandme.com/artists/zana-masombuka.htm
https://www.linkiesta.it/2021/08/clima-beni-culturali-inquinamento/