IL COMMOVENTE DISCORSO DI MATTARELLA AI GIOVANI D’OGGI E AI LORO FORMATORI… PERCHÉ CAMBIARE SI PUÒ.
DI GIACOMO D’AGOSTINO
Nell’ultimo discorso di fine anno il Capo dello Stato Sergio Mattarella si è rivolto ai cittadini che si sono adoperati per contrastare il Covid. Ha poi concluso con un messaggio di buon auspicio ai giovani, ai quali ha detto:
“Pensando al futuro della nostra società, mi torna alla mente lo sguardo di tanti giovani che ho incontrato in questi anni. Giovani che si impegnano nel volontariato, giovani che si distinguono negli studi, giovani che amano il proprio lavoro, giovani che – come è necessario – si impegnano nella vita delle istituzioni, giovani che vogliono apprendere e conoscere, giovani che emergono nello sport, giovani che hanno patito a causa di condizioni difficili e che risalgono la china imboccando una strada nuova.
I giovani sono portatori della loro originalità, della loro libertà. Sono diversi da chi li ha preceduti. E chiedono che il testimone non venga negato alle loro mani.
Alle nuove generazioni sento di dover dire: non fermatevi, non scoraggiatevi, prendetevi il vostro futuro perché soltanto così lo donerete alla società.
Vorrei ricordare la commovente lettera del professor Pietro Carmina, vittima del recente, drammatico crollo di Ravanusa. Professore di filosofia e storia, andando in pensione due anni fa, aveva scritto ai suoi studenti: “Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare…”.
Faccio mie – con rispetto – queste parole di esortazione così efficaci, che manifestano anche la dedizione dei nostri docenti al loro compito educativo.
Ripensando alle illuminanti parole del capo dello Stato, trovo straordinaria e condivisibile la speranza che egli ripone nei giovani. Penso, infatti, che ci siano ragazzi in gamba esattamente come da lui descritti anche se ritengo che rappresentino una minoranza: la gran parte della popolazione nel fiore degli anni purtroppo si dimostra disinteressata anche solo ad ascoltare il messaggio che Mattarella vuole diffondere.
Condivido totalmente anche il pensiero del professore Pietro Carmina che, come un grido lancia un messaggio motivazionale che vorrei venisse colto da più ragazzi, poiché è vero che noi giovani siamo il presente e il futuro di cui dunque siamo responsabili.
Trovo importante anche ricordare l’importanza del compito educativo degli insegnanti. Personalmente ho riscontrato una quantità esigua di docenti davvero in linea con il pensiero e la filosofia pedagogica del prof. Carmina (anche senza conoscerlo, traspaiono dalle sue parole passione e
dedizione verso il suo lavoro). Egli dovrebbe essere assunto come esempio da quei professori troppo spesso inconsapevoli della delicatezza e dell’importanza del loro ruolo. Personalmente ho incontrato insegnanti che applicano metodi di insegnamento ormai superati, che non cercano di far sbocciare la passione per una materia, che non ricercano il dialogo con gli studenti, considerati come numeri e soprattutto che non puntano ad aiutare ognuno di noi a scoprire e valorizzare i propri punti di forza e a superare le proprie fragilità.
É è dunque necessario saper leggere tra le righe del discorso fatto dal Presidente della Repubblica, il quale, come un padre ama i suoi figli, ci spinge a diventare persone migliori e a prendere come esempio proprio quelli che si sono distinti con il loro comportamento attivo e responsabile.
Siamo tutti cittadini di questo paese, in cui rivendichiamo dei diritti a volte dimenticandoci di avere anche dei doveri: e il “dovere” più grande è quello di non cadere nella pigrizia e di farci ispirare dagli esempi migliori, come il professor Carmina qualcosa cambierà veramente.