il film di Paola Cortellesi che non puoi e non devi perderti.

di Chiara Cofone

Siamo catapultati nella Roma del dopoguerra, ma ancora occupata dagli Americani, una realtà distante da noi quasi ottant’anni eppure, non così tanto distante.

Delia, la protagonista, è la classica “brava donna di casa”, frutto di una società patriarcale, misogina e maschilista. Lei vive con suo marito Ivano, che si sente il suo legittimo padrone, tre figli, due maschi e una femmina, Marcella, che, innamoratissima, è in procinto di sposarsi e infine il suocero, secondo cui lei ha solo un difetto: risponde.

In uno scenario in cui ogni donna era sbagliata solo perché nata tale, Delia ha fortunatamente una persona su cui può contare davvero, un’amica, e un sogno nel cassetto, nato da una lettera ricevuta a sorpresa.

Tra una risata e una lacrima, accostate a musica meravigliosa, è un film di cui consiglio vivamente la visione, poiché profondo e fortemente collegato agli avvenimenti della nostra attualità.

Un sentimento intenso e ghiacciante, quello che ho provato in due momenti durante la proiezione: il primo è stato il silenzio tombale nelle scene in cui si compie l’ancestrale sopruso dell’uomo sulla donna, considerata inferiore e non degna di parola, men che meno di opinione; il secondo, liberatorio, è stato alla fine, quando il silenzio è stato interrotto da un grande applauso, che ho percepito come una carezza che asciugava le mie lacrime.

Una carezza per ogni conquista femminile in onore di ogni vita rovinata e/o infranta, per ogni femminicidio, per ogni abuso di potere sulle donne. Violenza che inizia dalla parola giudicante al gesto estremo, violenza che avviene quotidianamente e che culmina in media ogni 72 ore con una morte. Un’altra morte. Questo film è “lontano” da noi ma non così tanto lontano da sembrare surreale, purtroppo. È un pugno nello stomaco emotivo e un grande spunto riflessivo per ognuno di noi. Diventare consapevoli delle radici da cui derivano i problemi sociali attuali è fondamentale. Per cui a chiunque legga, anche in onore del 25 Novembre, chiedo un briciolo di fiducia affinché possiate donare a questo film una possibilità e soprattutto, donare a voi stessi un’occasione in più per capire e immedesimarsi in queste dinamiche, costruendo una base da cui far partire riflessioni finalizzate allo sviluppo di una nuova consapevolezza e cultura comune. Questa è una piaga, che nuoce all’intera società e al fine di migliorarla, ognuno deve fare la sua parte.

Non è una battaglia donne contro uomini, è una battaglia di tutti contro la sistematica violenza di genere. Donne e uomini, insieme, dalla stessa parte, con un obbiettivo comune.

Abbiate il coraggio di prendere posizione e fare introspezione, giorno dopo giorno perché, se non è stato ieri o oggi, “c’è ancora domaniper fare la differenza.

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