Nel 2002 esce “Amorematico” il terzo album dei Subsonica.

La band torinese, oramai già uscita dall’underground musicale con il disco precedente “Microchip Emozionale” (che ha ottenuto il disco di platino), ci propone un nuovo album molto più introspettivo e profondo che cerca di raccontare, aiutato dal ritmo deep house del dj Roger Rama, il sentimento più cupo del gruppo.

La vera hit del brano, realizzata in collaborazione con I Krisma, è “Nuova Ossessione”: è senza dubbio la traccia più ironica e quella con il ritmo più incalzante e serrato, che ci racconta del particolare sentimento che porta avanti una relazione tossica.

In questo brano si racconta, appunto, della strana ricerca di una persona, probabilmente un’ipotetica amata da parte del frontman, che presenta però lati che non concordano quasi mai. Infatti, questa viene prima paragonata ad un’infezione, quindi presentata in senso negativo, continuando con “disprezzo ogni argomento ogni contatto, ogni connessione“. Infatti, se guardiamo direttamente il testo, possiamo percepire una volontà di distacco da questa persona, sia mentale che fisico, finendo addirittura ad inserirla delle facce da dimenticare. Insomma, una situazione quasi di odio struggente che porta a un circolo vizioso in cui si è bloccati come in una specie di limbo tra il lasciar o non lasciar andare questa relazione.

Ecco però la nota in contrasto nel ritornello. Qui possiamo leggere che la ricerca di questa persona è come una distrazione, e cioè che, nonostante il sentimento che dovrebbe far allontanare, si può trovare una sorta di piacere in essa. Infatti il narratore la descrive come la nota diversa da tutto, una cosa fuori dall’ordinario che in qualche modo provoca soddisfazione ma mai abbastanza e per questo non riesce a smettere e desidera sempre averne ancora. Da qui il titolo “Nuova Ossessione” : è ora che si manifesta la volontà di quello che potremmo definire il ritorno al circolo vizioso citato prima. Il testo dice, infatti, “nuova ossessione ormai, ci sono dentro”, dimostrando una rassegnazione completa. Inoltre, per confermare questo strambo messaggio, nel brano c’è una particolare richiesta di “anestetici sorrisi”, metafora per indicare una pausa; ma poi ritorna sempre la stessa voglia di altre emozioni perché il cantante si considera come “spento”.

La definirei una canzone ironica perché, ascoltandola, trasmette un sentimento di leggerezza nonostante il complicato messaggio e la difficile situazione. I versi finali, dove si guarda al futuro e dove l’autore parla in terza persona di sé, definendo il suo futuro pieno di “prospettive allarmanti” e che lo rinchiuderà in casa sotto altre “ossessioni imperanti”, sono i miei preferiti e danno come l’impressione di non avere speranza di uscita da questo vortice.

Consiglio caldamente questa canzone per l’intento di raccontare una condizione molto comune tra me e i miei coetanei. La perfetta definizione sta nel “nessuno vuole mai starci e soprattutto nessuno riesce mai ad uscire facilmente”, che indica i classici tira e molla tra adolescenti in cerca di esperienze e sentimenti sempre nuovi.

Voto finale brano:8.50

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