Estate calda per i rappresentanti degli studenti mantovani, in prima linea per “salvare” il diritto all’istruzione
di Pietro Casari
Sono ormai passati quasi due mesi da quando la famosa “lettera dei 500” ha dato il via alla questione APAM e ha aperto una discussione, non ancora esauritasi, sulla mobilità pubblica della provincia. Ma a che punto siamo? A che cosa porterà il tavolo che i rappresentanti degli studenti hanno ottenuto con APAM, TPL (Trasporto pubblico locale – Ministero dei trasporti) e Amministrazioni?
Il 9 agosto la Gazzetta di Mantova titolava “Lettera di 500 studenti mantovani: non toglieteci i bus per andare a scuola”. Era quella la risposta degli studenti alla notizia di un possibile taglio di 17 linee e la soppressione di 38, per un totale di 55 linee, tutte extraurbane. La ragione dello sfoltimento risaliva ad una mancato bonifico della Regione ad APAM, che, a causa dell’aumento dei prezzi degli idrocarburi e degli strascichi dell’emergenza covid, era stata costretta a chiedere sempre più contributi per poter garantire il servizio a pieno regime.
La richiesta degli studenti è stata accolta dalla Provincia, che ha fornito fondi necessari a gestire l’emergenza fino a gennaio, in attesa di un intervento della Regione che, secondo le indiscrezioni, dovrebbe essere effettuato a novembre e che riuscirebbe a salvare le linee fino a fine anno scolastico.
Nel frattempo i rappresentanti di istituto, che sono i promotori dei vari appelli che in questi mesi sono comparsi sui giornali, hanno portato avanti la richiesta di un tavolo di confronto con gli enti correlati al trasporto pubblico, per continuare a discutere intorno al tema della mobilità. Hanno infatti più volte dichiarato come per loro sia importante non solo salvare le linee, ma costruire una progettualità che aiuti APAM ad uscire dalla situazione di crisi e nel frattempo a rendere il servizio di trasporto più efficiente ed economico. “La mobilità pubblica efficiente ed economica è un’esigenza sempre più concreta: è una questione di giustizia sociale e transizione ecologica. Il trasporto pubblico è la mobilità sostenibile” dicono.
Il tavolo, che i rappresentanti sono riusciti ad ottenere, è stato convocato per mercoledì 4 ottobre alle ore 15.30 e parteciperanno APAM, TPL, Provincia, amministrazioni comunali, Dirigenti scolastici e rappresentanti degli studenti e dei genitori.
Anche diverse associazioni del territorio si sono unite all’appello; tra queste Fridays For Future, Rete Studenti Medi, Comunità Slow Food “Il pianeta divorato” e AGESCI Mantova.
Nella speranza che il tavolo possa veicolare soluzioni concrete per il territorio, la lotta portata avanti dagli studenti è una grande vittoria per il mondo giovanile e per le pratiche di cittadinanza attiva. Le proteste degli studenti, come sottolineato da diversi esponenti della politica mantovana, hanno dimostrato come i giovani possano incidere sulla vita pubblica e anche come la cittadinanza attiva possa essere portatrice di cambiamento, dimostrandosi fondamentale nella realtà democratica del nostro paese.