L’istituto si risveglia imbrattato da graffiti complottisti
di Sveva Morini
Stamattina, al loro arrivo a scuola, gli studenti del Fermi si sono trovati davanti a una situazione insolita: lungo il perimetro esterno della scuola graffiti rossi costituiti da slogan e simboli no-vax erano stati disegnati su più pareti dell’edificio scolastico.
Le frasi riportate sono tipiche di coloro che credono nella teoria del complotto quali “AG 2030 è
frode come il covid” o “FFOO difendete uno stato che con il vax vi ha ammazzato” oppure ancora
l’innovativa equazione matematica “C19=CO2=Frodi” e “lo stato vi vuole morti o schiavi”.
La Dirigente ha immediatamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, che sono prontamente intervenute e che dovranno iniziare le indagini. Perciò non si è ancora a conoscenza dei colpevoli che hanno agito durante la notte scorsa.
Anche a seguito della nostra settimana tematica, viene naturale chiedersi: “Trasgredire è dire?”
In questo contesto risulta scontato che sì: con questi enormi graffiti il gruppo complottista ha
chiaramente espresso il proprio pensiero con lo specifico intento di comunicarlo a più persone
possibili, di ottenere risonanza mediatica e probabilmente di “risvegliare le coscienze” degli studenti del Fermi.
Oltre a chiederci perché parlare di vaccini ora, quando disposizioni governative recenti in merito non ce ne sono state, un’altra riflessione sorge spontanea. In uno stato democratico ogni cittadino ha il diritto di esprimere liberamente il suo pensiero. Ma imbrattare muri è un modo giusto e rispettoso? Parlare per slogan nascondendosi dietro l’anonimato è un atto di coraggio? Ed è efficace? Enormi scritte sgrammaticate sui muri di una scuola pubblica non finiscono per essere considerate dall’opinione pubblica un fastidioso e riprovevole atto vandalico da cui prendere le distanze?
E voi, cosa pensate di questo gesto? Fatecelo sapere con un commento!