Un centinaio di ragazzi in corteo per il centro di Mantova, una protesta di impegno sociale e rivendicazioni
di Janiss Zanoni
Venerdì 18 novembre 2022 molti studenti mantovani si sono riuniti, per far sentire la propria voce, una voce “che vuole e deve essere ascoltata”.
Il corteo è stato indetto dal movimento Rete Studenti Medi e ha avuto, tra gli aderenti, anche il movimento Fridays For Future. Le rivendicazioni sono state molte, con un principale focus sulla “carriera alias” nelle scuole, la meritocrazia, l’alternanza scuola – lavoro, il trasporto pubblico e la questione ambientale.
La carriera alias, ossia la procedura che permette agli studenti in transizione di genere di cambiare il proprio nome rispetto a quello anagrafico, ad oggi è adottata solo dal liceo artistico Giulio Romano. Essa rappresenta un mezzo per l’inclusione, a cui nessuno si dovrebbe opporre. Eppure alcuni movimenti studenteschi, dichiaratamente neofascisti, hanno espresso la loro disapprovazione in merito, appendendo uno striscione che recita “Basta pagliacciate, no alla carriera alias”.
Anche il sistema meritocratico su cui ha posto l’accento il nuovo Ministero costituisce per gli studenti un problema. Oggi, infatti, gli studenti non iniziano il percorso di studi da una stessa base ma, allo stesso tempo, la scuola pretende che tutti arrivino al massimo delle competenze, non considerando cioè il maggior impegno di certi che, rispetto ad altri, devono superare impedimenti o difficoltà non dipendenti da loro e senza fornire loro l’aiuto necessario, riconosciuto dalla legge ma non agito nel quotidiano. La vita studentesca è diversa per ognuno di noi studenti: basti solo pensare al tempo impiegato per raggiungere la propria scuola, ridotto per quelli che abitano nelle zone limitrofe, svantaggioso per chi deve perdere ore sui mezzi.
Un altro tema importante è l’alternanza scuola lavoro, o PCTO, che tutti gli studenti devono sperimentare per potere accedere all’esame di stato. Per questa pratica non è prevista una retribuzione e spesso non si svolge in sicurezza; Giuliano, il ragazzo 18enne che lo scorso settembre ha perso la vita durante uno stage formativo, ne è l’ultimo esempio. Molti definiscono l’alternanza un’opportunità, di fatto non è altro che lo sfruttamento di noi giovani, alcuni nemmeno maggiorenni.
Nel contesto provinciale troviamo altre questioni irrisolte: trasporti inefficienti e mancanza di strutture per ospitare tutti gli studenti. Bus e treni sono spesso in ritardo e capita subiscano pure cancellazioni, causando disagi nei ragazzi, che non sempre hanno la possibilità di arrivare a scuola in orario con un mezzo alternativo.
A causa della mancanza di spazi nell’istituto Giulio Romano, alcune classi, un giorno alla settimana, devono ancora usufruire della DAD, metodo che si è dimostrato disfunzionale per un buon apprendimento. Nella stessa scuola i laboratori non sono accessibili, Perciò gli studenti sono costretti a lavorare con materiali tossici nelle aule dove si svolgono le restanti lezioni, aule che non garantiscono lo stesso livello di sicurezza di un laboratorio attrezzato e dove questi materiali non possono essere smaltiti correttamente.
Il messaggio chiave della manifestazione però rimane solo uno ed è forte: gli studentɘ scesɘ in piazza non sono lavativɘ, ma sono coloro che si spendono in prima persona e lottano per una realtà scolastica sicura, equa e rispettosa di tuttɘ e che, pur di ottenerla, sanno sacrificarsi e farsi portavoce dell’intera comunità.
Triste constatare che su quello che dovrebbe essere (o meglio, che è sempre stato) uno spazio accogliente sul quale gli studenti condividono articoli interessanti, talvolta simpatici e di natura ‘leggera’ come interviste, piccole ricerche, poesie o film, stiano ultimamente approdando articoli di spicciola e monotona propaganda politica. Vergognoso non è solo il fatto che suddetti articoli siano evidentemente propagandistici, ma anche il fatto che essi siano oggettivamente (e conseguentemente) di parte. Ora, non sto dicendo (e non avrei nessun tipo di autorità per farlo) che articoli di natura ‘politica’ non dovrebbero essere pubblicati su questo blog, ci mancherebbe, dico solo che essi dovrebbero quantomeno essere scritti seguendo un punto di vista oggettivo ed imparziale.
-Scendendo nello specifico dell’articolo in questione:
“Molti definiscono l’alternanza un’opportunità, *DI FATTO* non è altro che lo sfruttamento di noi giovani, alcuni nemmeno maggiorenni.” (Di fattuale qui non c’è un bel niente, se svolta professionalmente ed in sicurezza, l’alternanza è un’opportunità con altissimo potenziale formativo, almeno secondo la mia NON fattuale opinione. [Personalmente trovo ironico scrivere una tale affermazione sul blog del Fermi]).
“Essa rappresenta un mezzo per l’inclusione, a cui *NESSUNO SI DOVREBBE OPPORRE*”. (Ma siamo seri? Un’affermazione non molto inclusiva, questa. Altro esempio di lampante soggettività ed imparzialità).
Questo commento ha il solo scopo di condividere con un feedback la mia personale opinione. Ci sarebbe altro da dire? Sì, ma onestamente non credo interessi a nessuno. Buon proseguimento.
Invito a riflettere l’autore del commento che denuncia l’articolo di essere di parte sul fatto che lo stesso commento da lui scritto sia di parte. La ragazza ha riportato, dal punto di vista giornalistico, le tesi dei ragazzi che hanno scelto di scioperare, in modo chiaramente espositivo. Non è perciò il blog ad essere “di parte”, quanto invece i pensieri dei scioperandi.
Immagino comunque, caro GT, che la tua mano sia stata ferma nel momento in cui il nostro ministro dell’istruzione ha mandato a tutte le scuole una lettera sull’anticomunismo (chiaramente di parte), invitando i professori a leggerla a tutti gli alunni, consapevole della loro impotenza politica e psicoanalitica, attuando su di loro propaganda chiaramente di parte.
Se dobbiamo denunciare l’aspetto politico che entra nelle scuole, facciamolo da tutti i punti di vista !
L’articolo non ha alcuna intenzione politica o di propaganda ma voleva solamente riportare quanto detto durante la manifestazione. Non ho espresso le mie opinioni in merito ma anche se lo avessi fatto non ritengo corretto definirlo come “vergognoso” in quanto voglio che tutti possano avere gli stessi diritti e le stesse possibilità. In aggiunga a questo, mi espongo per aumentare la consapevolezza nel lettore legata ai problemi che oggi ci troviamo ad affrontare, e in questo non riesco a trovare nulla di cui vergognarmi.
Non ritengo l’articolo di stile “propagandistico” in quanto non ho provato a convincere il lettore ad avere un’opinione uguale alla mia.
Ha definito come ironico il fatto che sul blog del Fermi si parli in maniera negativa del PCTO: la suddetta attività, nella nostra scuola, viene eseguita in sicurezza e risulta un modo che lo studente ha per maturare e sviluppare la propria persona (al contrario di tanti tirocini alienanti che non aggiungono nulla all’alunno). Proprio perché sappiamo distinguere un PCTO costruttivo da uno che non consiste in un vero e proprio lavoro riteniamo giusto denunciare la cosa, quindi non è per nulla ironico che se ne parli.
Però ha anche ragione, infatti non ha nessuna autorità nel dire cosa si possa cosa non si possa parlare su questo blog, ma per qualche motivo si è sentito in dovere di farlo comunque.
Trovo triste il fatto che lei pensi che i ragazzi debbano solo scrivere di recensioni ed interviste giustificandolo con il fatto che siamo giovani e non abbiamo il diritto di esporre le nostre idee.
Avrei preferito avere un feedback costruttivo, al posto che delle semplici critiche, che non mi danno il modo di evolvermi.
Concludo con il dire che questa risposta non è unicamente mia, ma è frutto dell’unione del pensiero di noi membri del blog.
Risposta alla riposta dell’autrice al commento di GT.
Vecia t’è sbaià tuto.
Prima di tutto, ciò che lui stava cercando di dirti e non hai capito, lui non ti ha accusato di cercar di convincere i lettori della tua opinione perché, per un problema ancora più di fondo, tu, nell’articolo, non hai espresso l’opinione “degli studenti”, cioè la tua, come opinione, ma le hai fatte passare per fatti. Questo lo fanno i comunisti.
Secondo, chi, sano di mente, userebbe mai il liceo artistico come buon esempio? Semmai è un punto a sfavore.
Visti i recenti commenti all’articolo “Gli studenti meritano di più”, i membri della redazione del MyFermi ritengono necessario puntualizzare che questo blog è uno spazio di espressione degli studenti del Fermi, e di tutti coloro che intendono collaborarvi, in termini di idee, interessi, passioni, doti artistiche, principi e valori.
In quanto spazio degli studenti, il punto di vista riportato è il loro e loro la posizione assunta di fronte ai grandi temi di attualità che i redattori scelgono di trattare.
Il pensiero manifestato è apartitico e a confessionale, totalmente personale e libero, come previsto dall’art. 21 della Costituzione italiana; lo stesso è sempre stato e continuerà ad essere espresso in modo rispettoso e resterà aperto al confronto.
In attesa di una policy, che verrà definita a breve e in cui la redazione preciserà cosa intende per rispettoso e non offensivo della sensibilità di chiunque, si invitano coloro che decidono di commentare a utilizzare un registro, una modalità espressiva, toni e contenuti adatti al contesto.
– La redazione di MyFermi