Fare giornalismo significa ascoltare il mondo, coglierne le voci nascoste e trasformarle in parole che rispettino e rivelino la verità.” Addentriamoci nelle sfide del giornalismo con Oriana Caleffi.
di Giacomo Terzi
Insegnante di italiano per anni, ora giornalista per la Gazzetta di Mantova, Oriana, mantiene lo spirito di chi osserva il mondo con curiosità e profondità. Accogliendo con calore la mia richiesta di un’intervista, mi ha mostrato il lato nascosto del giornalismo, ciò che si cela dietro le quinte: non è solo un mestiere di scrittura, ma di ascolto, rispetto e verità. Con Oriana Caleffi, entriamo davvero dietro le quinte delle notizie.
Qual è il processo che segue dalla scelta di una storia alla pubblicazione finale? Quali sono i passaggi fondamentali? “Quando c’è una storia da raccontare, il primo passo è ricordarsi di rispettare una deontologia professionale, rimanendo il più obiettivi possibile, anche se non è sempre facile,” racconta Oriana. “L’incipit è la parte più importante: deve colpire il lettore, contenere il cuore della notizia e spingere chi legge a voler saperne di più. L’inizio deve avere il succo, il punto centrale della storia, e tutto l’articolo dev’essere chiaro e sintetico. La sintesi non è solo una scelta stilistica, ma una necessità per rispettare il tempo e l’attenzione del lettore.”
Ha mai dovuto fare delle scelte difficili su cosa omettere o approfondire in una notizia? Come gestisce questo tipo di decisioni?“Lavorando principalmente su articoli di cultura e cronaca locale, non mi trovo spesso di fronte a questa scelta,” spiega. “Ciò di cui parliamo è già in parte conosciuto dalla gente; quindi, la sfida è capire quali aspetti interessano di più e poi dire bene ciò che le persone già sanno, rendendolo magari più chiaro. È un compito che va oltre la semplice notizia: si tratta di raccontare una realtà vicina alle persone, selezionando dettagli che approfondiscano senza annoiare.”
In che modo interagisce con le fonti? Come riesce a costruire rapporti di fiducia, soprattutto quando la storia è delicata? “Con le fonti è fondamentale costruire fiducia. Questo significa dimostrare alle persone che le stai ascoltando davvero. Quando parli con qualcuno, devi essere presente, attento, rispettoso. Chi condivide con te informazioni, specialmente se delicate, deve sentire che sarai rispettoso anche nella scrittura dell’articolo e nel modo in cui quelle parole saranno riportate.”
Con l’avvento dei social media, come si bilancia il bisogno di velocità con la necessità di accuratezza e approfondimento?“La rapidità oggi è essenziale, ma va bilanciata con la qualità,” osserva. “Spesso preparo una breve notizia corredata da un’immagine per il sito web, un’anteprima per incuriosire il pubblico, per poi pubblicare un articolo più dettagliato nel giornale il giorno seguente. A volte, la redazione prepara l’annuncio sul sito e poi collabora con i corrispondenti locali, che approfondiscono intervistando direttamente i cittadini. Così riusciamo a garantire sia velocità che profondità.”
Che consigli darebbe ai giovani che vogliono intraprendere una carriera giornalistica? Quali aspetti del dietro le quinte devono prepararsi a conoscere?“Prima di tutto, consiglio una solida formazione culturale e lo sviluppo di un buon senso critico, perché è essenziale comprendere le sfumature della realtà. Studiare la lingua è altrettanto importante, perché la chiarezza e la sintesi sono le chiavi di un buon articolo. Infine, è fondamentale avere un atteggiamento di ascolto verso le persone: senza questa capacità, si perde l’essenza del giornalismo, che è raccontare storie umane.”