Nel frastuono delle calde discussioni e nell’odore dell’erba fresca, il Sei Nazioni rapisce l’anima degli amanti del rugby con la sua magia senza tempo.
di Hajar Qacem e Giovanni Sassi Buttasi
Il Sei Nazioni di rugby è un torneo annuale internazionale che coinvolge sei squadre nazionali tutte europee: Inghilterra, Francia, Irlanda, Italia, Scozia e Galles. Il torneo è l’omologo del più giovane “Rugby Championship”, disputato tra le più grandi squadre dell’Emisfero Sud: Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa e Argentina.
Il “Six Nations”, dal nome inglese, ebbe origine nel 1883 quando l’Inghilterra, la Scozia, il Galles e l’Irlanda formarono l’Home Nations Championship. Nel 1910 la Francia si unì al torneo, trasformandolo nel Cinque Nazioni e, nel 2000, fu l’Italia ad aggiungersi alle cinque squadre. Nacque così il Sei Nazioni.
Le squadre si sfidano in un formato a girone unico, in cui ogni squadra gioca una volta contro tutte le altre. Le partite si disputano principalmente nei mesi di febbraio e marzo, culminando nella giornata finale: il Super Saturday.
Chi raggiunge il gradino più alto del torneo si aggiudica il prestigioso Trofeo del Sei Nazioni, che è stato assegnato annualmente fin dalla prima edizione. Il Cucchiaio di legno, invece, è un riconoscimento goliardico che non va confuso con il Whitewash (“imbiancata” nel senso di “andare in bianco”): quest’ultimo indica la nazione che, durante il torneo, perde tutte le partite. La squadra che finisce ultima in classifica vince sempre il cucchiaio di legno, ma non necessariamente per aver perso tutte le partite, ovvero il whitewash.
Il 16 marzo ha preso luogo il rush finale di quest’edizione del Sei Nazioni, che ha regalato agli spettatori un’ultima giornata di grande battaglia tra le squadre in lizza per il titolo. Le partite decisive però, non si sono limitate alle prime posizioni della classifica dal momento che anche il cucchiaio di legno non aveva ancora trovato padrone.
Come arrivano le squadre al Super Saturday
I fari erano tutti puntati sul campo di Dublino, dove l’Irlanda, in seconda posizione del ranking mondiale, arriva da grande favorita per la vittoria finale, ma deve prima battere la Scozia per confermarsi campione. L’Inghilterra, dal canto suo, essendo l’unica al momento ad essere riuscita a battere la squadra irlandese, ha una possibilità remota di vincere il torneo: con un punto di bonus perdente, all’Inghilterra servirebbe una vittoria con bonus di misura sulla Francia, sperando in un tracollo irlandese contro la Scozia. Gli inglesi, per riprendersi un titolo che manca dal 2020, dovranno poi fare i conti con una differenza punti totalmente sfavorevole, che alla quarta giornata del torneo recita +80 per l’Irlanda e -3 per l’Inghilterra.
Scendendo in classifica di qualche posizione, sul campo di Cardiff, l’Italia gioca contro il Galles per ottenere il miglior piazzamento degli ultimi anni, grazie alla sorprendente vittoria sulla Scozia. Un pareggio contro i padroni di casa potrebbe bastare per evitare il cucchiaio di legno alla squadra italiana.
I risultati
Con un punteggio di 17-13, all’Aviva Stadium è l’Irlanda a trionfare sulla Scozia, chiudendo di fatto il discorso titolo. L’Irlanda dà continuità al periodo vincente e si aggiudica il “trofeo a 15 facce” per la seconda volta consecutiva. Vani si sono rivelati gli sforzi inglesi, che oltre alla vittoria irlandese subiscono la sconfitta ai danni della Francia per 33-31. Per l’Italia arriva invece una vittoria storica contro il Galles, a seguito di una partita mai in discussione e sempre in controllo. Al termine degli 80 minuti, la partita la vincono gli azzurri per 23-21. Il merito di quest’importantissima vittoria in trasferta è da conferire ai ragazzi di coach Quesada, il ct leggenda con la maglia argentina arrivato a inizio anno subentrando a Kieran Crowley. Gli azzurri con questa partita confermano ulteriormente i grandi progressi fatti nell’ultimo periodo, liberandosi del cucchiaio di legno, dato al Galles, e piazzandosi quinti al termine del torneo. Inoltre, con due vittorie totali, l’Italia ritrova un traguardo che mancava dal 2013.
La classifica finale vede l’Irlanda trionfare, seguita da Francia, Inghilterra, Scozia, Italia e Galles.
Come ogni anno, il Sei Nazioni è stato all’altezza delle aspettative e senza esclusione di colpi. Per l’Italia, ha rappresentato un ottimo banco di prova che apre la strada a eventuali successi futuri.