Da Austin a San Paolo, 900 km percorsi. La Formula 1 ci ha regalato un triple-header molto entusiasmante: una lotta tra Olanda e Inghilterra, una Italiana arrembante e determinata e, infine, un’inaspettata rinascita Francese.

di Marco Vangelisti

Con oltre un mese di pausa sulle spalle, le monoposto ritornano in pista dopo averci lasciato con una vittoria schiacciante, seppur con un paio di sbavature, di Lando Norris speranzoso di poter agguantare il titolo mondiale.

Il Gran Premio degli Stati Uniti ci presenta un po’ di freschezza, chiamata Liam Lawson. Classe 2002, si era già fatto conoscere l’annata precedente a causa dello stop temporaneo di Daniel Ricciardo, lo stesso che questa volta ha sostituito definitivamente.

Fin dalla sessione di prove libere, la Scuderia Ferrari dimostra di avere un passo gara eccellente, completando il turno con le vetture nelle prime due posizioni. Bene anche i due contendenti al titolo nelle posizioni subito successive.

Le qualifiche e la gara sprint delineano subito l’andamento del weekend, con una lotta serrata tra i vertici della classifica e le due Ferrari imbucate alla festa.

Dopo avero definito l’ordine di partenza con Norris in pole position, vediamo gli altri piazzamenti: al suo fianco Verstappen, terzo Sainz e quarto Leclerc. Poi Piastri e Gasly, dotato di una Alpine con importanti aggiornamenti.

Ruotata e astuzia sono i due principali ingredienti della partenza, con Max e Lando che finiscono fuori dalla pista, mentre Charles li beffa entrambi prendendosi la leadership della gara. Carlos invece si ritrova davanti a Lando ed in coda a Max. Rimane dietro a quest’ultimo fino al momento della sosta, quando con un undercut riesce a sorpassarlo. Nel finale di gara, Norris supera Verstappen, uscendo di pista e ricevendo una penalità che lo farà tornare al quarto posto.

Vincitore indiscusso Leclerc, dopo aver gestito perfettamente la corsa. Secondo Sainz: doppietta Ferrari.

Ottima rimonta per George Russell, partito dalla pit-lane e arrivato sesto.

Il weekend si conclude con Ferrari ad una manciata di punti da Red Bull e con il leader del campionato piloti che si prende altri 3 punti di margine dal secondo

.Gran Premio di casa per Sergio Perez, Messico, dove parte subito male, qualificandosi 18esimo. Casella successiva ad Oscar Piastri, entrambi in difficoltà. Nelle posizioni di testa, una replica della gara precedente, con l’unica differenza che Sainz parte due posizioni più avanti.

La gara parte subito con il botto. La ruota posteriore destra di Yuki Tsunoda si aggancia con la diametralmente opposta di Alexander Albon, entrambi illesi e costretti al ritiro.

Alla ripartenza, Max si difende molto duramente su Lando, costringendolo ad uscire dal tracciato. Ne approfitta ancora una volta Leclerc, sorpassandoli entrambi. Verstappen esce da questa lotta con 20 secondi di penalità che sconterà ai box.

Nel frattempo, Alonso si ritira per un guasto ai freni come regalo per il suo quattrocentesimo GP.

A seguito delle soste, Max si ritrova dietro alle Mercedes che non riuscirà più a raggiungere, terminando la gara in sesta posizione. In testa alla gara conduce saldamente Sainz, e così finirà la sua gara.

Le ultime note del Gran Premio le suonano Lando e Charles.

Il primo a caccia del secondo, ostacolato dai doppiati, ormai da molti giri, quando trova l’occasione senza impegno a causa di un passaggio molto radente al muro di Leclerc, dopo aver perso il controllo della vettura.

La gara termina con Norris che guadagna 10 punti su Verstappen, a -47 e Ferrari che, dopo aver passato Red Bull, si mette ad inseguire McLaren, a -29, per il titolo costruttori.

Il Circuito di Interlagos è stato più volte protagonista di gare spettacolari, come nel 1991, famosa per l’impresa di Ayrton Senna di vincere con solamente la sesta marcia.

Nel 2003, dopo i molteplici eventi di una gara caratterizzata da forte pioggia, vinse Giancarlo Fisichella a bordo di una Jordan. Oppure ricordiamo nel 2007 e nel 2008, dove vennero assegnati i mondiali a Kimi Raikkonen e a Lewis Hamilton o, infine, nel 2021 quando quest’ultimo riuscì, partendo ultimo nella gara sprint, a vincere il Gran Premio.

Quello di quest’anno sarà ricordato proprio come i precedenti.Oliver Bearman prende il posto di Kevin Magnussen per questa gara a causa di malesseri fisici.

Fin dal venerdì si è temuta la pioggia. Nonostante ció il weekend continua tranquillamente. Alla fine della qualifica sprint, le due McLaren si piazzano davanti, prima Piastri e poi Norris, dietro a loro Leclerc, Verstappen, Sainz, Russell, Gasly, Lawson, Albon e decimo Bearman.

La sprint race termina per i primi sette con le stesse posizioni della partenza, tranne McLaren che effettua uno scambio di posizioni.

A causa dell’eccessiva pioggia, si decide di rinviare le qualifiche alla domenica mattina, andando a impattare sugli scheduling di tutto il paddock, soprattutto dei meccanici già operativi alle 4:30 locali. Qualifiche che sorridono a Lando Norris, in pole position, che si ritrova con Max Verstappen a partire dalla diciottesima posizione: è la sua occasione per avvicinarsi pesantemente alla cima della classifica. Secondo Russell, poi le due Racing Bulls terza e quinta, rispettivamente Yuki Tsunoda e Liam Lawson, separate da un Esteban Ocon su Alpine molto in forma.

Ancor prima di cominciare, Lance Stroll scivola in entrata di curva 4 e si insabbia nel tentativo di rientrare in pista: gara terminata. Dopo varie incomprensioni per la ripartenza, inizia la gara.

Lando parte male e perde dopo pochi metri la posizione su George; Verstappen dalla 15esima casella piomba nel retrotreno di Hamilton, ultimo della zona punti.Corsa molto caotica con vari lunghi e conseguenti bandiere gialle, solo Max riesce ad avere un ritmo superlativo, l’unico a riuscire a difendersi da Leclerc, in lotta con Tsunoda e Ocon.

Nico Hulkenberg finisce in testacoda fuori pista: rientrerà dopo con l’intervento dei commissari e conseguente bandiera nera.

Esce la Safety Car, alcuni rientrano ai box per montare intermedie nuove, altri rimangono fuori. Solo i piloti Racing Bulls montano gomme da bagnato. Dopo un paio di giri, viene segnalata bandiera rossa, interrompendo la gara.

La classifica ora recita: primo Ocon – secondo Verstappen – terzo Gasly – quarto Norris – quinto Russell.Si riparte: Russell risorpassa Norris, Ocon si allontana da Verstappen. Dopo poco, rientra la SC a causa del botto di Sainz contro le barriere.

La gara riprende per l’ultima volta con Verstappen che attacca subito Ocon e con Norris, lungo in curva 1, che si fa sorpassare da molteplici piloti.

Tutto rimane stabile fino alla bandiera a scacchi. Max torna a vincere in F1 dopo 133 giorni dal GP di Spagna.

Ormai il mondiale sembra essere certo per il tre volte campione del mondo, a meno di colpi di scena imprevedibili.

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