Ormai se ne parla da mesi, abbiamo fatto la maratona dei film concorrenti al premio Oscar, piazzato scommesse sui nostri favoriti, ma alla fine? Chi ha vinto?

Di Elisa Zaltieri

Domenica 10 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles si è svolta la 96esima cerimonia degli Oscar, tra balli scatenati sui tavoli al ritmo di “It’s Just Ken” con conseguenti vestiti rotti, e vari gossip riguardo le nuove coppie di celebrities. Hanno conferito i fatidici premi Oscar, i più importanti di tutto il cinema americano!

Il premio per il miglior film è stato vinto da Oppenheimer. Con le sue tre ore e mezza di puro spettacolo è anche il film che ha ricevuto più premi, tra cui quelli per la miglior regia a Christopher Nolan, per il miglior attore protagonista a Cillian Murphy e per il miglior attore non protagonista a Robert Downey Jr. Nonostante Nolan sia un regista ampiamente riconosciuto, apprezzato e con una lunga storia di film di successo alle spalle (da Il cavaliere oscuro a The Prestige, da Interstellar a Inception) Nolan non aveva mai vinto un Oscar, né per il miglior film né per la regia.

L’iconica Emma Stone è stata premiata come miglior attrice protagonista per il suo ruolo in Povere creature. Nonostante l’ottima interpretazione di Emma, per questo premio sembrava essere favorita Lily Gladstone per la sua interpretazione in Killers of the Flower Moon. Se avesse vinto, Gladstone sarebbe stata la prima persona nativa americana a vincere un Oscar per la recitazione.

Oppenheimer ha ottenuto la “medaglia d’oro” degli Oscar: ha vinto anche i premi per il miglior montaggio, la miglior fotografia e la miglior colonna sonora, seguito dall’argento di Povere creature che ha vinto quelli per i migliori costumi, per il trucco e per la scenografia. In tutto Oppenheimer ne ha vinti sette e Povere creature quattro.

Il premio per la miglior attrice non protagonista è stato vinto da Da’Vine Joy Randolph per il suo ruolo in The Holdovers.

Anatomia di una caduta ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura originale e American Fiction quello per la miglior sceneggiatura non originale.

La zona d’interesse di Jonathan Glazer, che era candidato anche come miglior film, ha vinto come miglior film internazionale e per i migliori effetti sonori.

Il miglior film d’animazione è, meritatamente, l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki: Il ragazzo e l’airone.

Il miglior documentario si è confermato 20 Days in Mariupol.

Campione di incassi al botteghino Barbie, che, nonostante fosse il film sul quale molti di noi avrebbero puntato per l’Oscar, ha vinto solo il premio per la miglior canzone con “What Was I Made For?” realizzata da Billie Eilish e il fratello Finneas O’Connell.

Maestro, che aveva ricevuto sette candidature, non ha vinto neanche un premio.

Gli Oscar, in fondo, sono uno spettacolo, un palcoscenico sul quale le celebrità sfilano, indossando abiti da sogno e sfoggiando il loro miglior sorriso.

Personalmente, credo che i film candidati quest’anno fossero dei veri e propri capolavori, tra i quali non sarei proprio riuscita a scegliere. E voi? Siete d’accordo con i premi insigniti?

Di Elisa Zaltieri

Indecisa, incostante ed incoerente o più semplicemente: una normalissima ragazza di diciotto anni. Parlo da sola e mi piace tutto ciò che è strano.

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