Novembre 2023 Cassie Ventura, celebre cantante statunitense, cita in giudizio per abusi fisici e sessuali il suo ex fidanzato, il famosissimo rapper e producer musicale Sean  “Puff Daddy” (o”P Diddy) Combs.

Ventura racconta che nel 2018, mentre stava cercando di porre fine alla relazione, il rapper irruppe in casa e la violentò; afferma anche che la costrinse a partecipare a festini chiamati “Freak off”.

Da qui partì un effetto domino e in meno di un mese arrivarono altre quattro denunce con lo stesso capo d’accusa, portando alla luce fatti risalenti all’inizio degli anni ’90.

A marzo i federali perquisirono  due delle case di Diddy senza trovare nulla.

Il caso rimase irrisolto fino al 16 settembre 2024, quando l’FBI fece irruzione nelle sue ville a Miami e Los Angeles, dove trovarono droga e alcol: le prove di cui avevano bisogno. Diddy finì in carcere e successivamente uscirono nuovi dettagli. Diddy tentò anche di corrompere il giudice con 50 milioni di dollari ma senza successo.

I festini iniziavano con i “White party”, ossia degli eventi esclusivi, spesso caratterizzati da un dress code, in cui gli ospiti indossavano abiti bianchi e i partecipanti erano tra le più importanti celebrità del Jet set americano e non solo.

Le celebrità coinvolte furono circa 120, ma il numero è destinato ad aumentare.

Molto spesso le celebrità come Combs si credono superiori a noi comuni cittadini e al di sopra dalla legge che dovrebbe invece assicurare giustizia a tutti allo stesso modo. Capita spesso che una persona con un alto reddito abbia più agevolazioni rispetto ad altre.

Anche i ricchi rubano, imbrogliano e sono disposti ad uccidere e forse anche più degli altri.

Lo fanno nei modi più disparati, inquinando le acque e il suolo, imbottendoci di antibiotici, sfruttando i lavoratori ed evadendo le tasse ma a loro è sempre concesso tutto.

La vicenda che ha coinvolto Sean Combs ha messo finalmente sotto i riflettori una realtà scomoda: anche i potenti possono cadere sotto il peso della legge.

Tuttavia il caso solleva anche degli interrogativi su come il sistema giudiziario sia fragile e facilmente corruttibile o forse c’è uno spiraglio di luce?

Certamente la giustizia non dovrebbe mai essere una questione di classe sociale, ma la realtà ci dice che purtroppo lo è.

Sembra che i soldi decidano ciò che è giusto o sbagliato e possano occultare verità che forse non verranno mai scoperte. Ma denunciare, esporsi, rifiutarsi di colludere è l’unica strada per trovare quello spiraglio di luce di giustizia e verità.

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