Associazioni, cittadini e giovani mantovani insieme per dire no alla guerra e sì ai diritti umani.

di Hajar Qacem

Circa 300 persone si sono radunate in piazzale Gramsci, per poi sfilare lungo via Chiassi e raggiungere piazza Martiri della Libertà, in un corteo che ha manifestato il suo sostegno alla causa palestinese e al popolo libanese nell’ambito del conflitto in Medio Oriente. “Stop al genocidio, fine dell’occupazione. Palestina libera” era la scritta visibile sullo striscione di apertura della manifestazione, che ha raccolto non solo attivisti, ma anche comuni cittadini desiderosi di far sentire la propria voce.

Durante il corteo, che ha visto sventolare una moltitudine di bandiere della Pace, della Palestina e una grande riproduzione della «Chiave del Ritorno», un simbolo forte che rappresenta il desiderio dei Palestinesi di tornare alle proprie terre dopo decenni di diaspora, si è levato il grido «Popoli in rivolta, Palestina libera fino alla vittoria».

Molti gli interventi delle associazioni aderenti, di studenti delle scuole superiori e di cittadini che hanno manifestato solidarietà al popolo palestinese e chiesto la fine dell’assedio di Gaza.

Intorno alle 16.30, il corteo si è mosso dalla piazza iniziale, coinvolgendo membri di associazioni come eQual, Spazio Sociale La Boje, Non una di meno, Potere al Popolo, Arcigay, Agesci e Mantova per la pace per citarne alcuni. Marco Rossi di Potere al Popolo ha affermato: “Oggi siamo in piazza con tantissime realtà per dire forte e chiaro stop al massacro a Gaza e in tutta la Palestina. Non possiamo girarci dall’altra parte; il nostro Paese è complice nell’inviare armi e vogliamo che la comunità internazionale prenda posizione per fermare questo genocidio”.

Enrico Lancerotto di La Boje ha sottolineato il valore della solidarietà: “Come abbiamo visto anche stanotte con i bombardamenti israeliani sull’Iran, non possiamo voltarci dall’altra parte. Viviamo nello stesso mondo e crediamo che i popoli siano per la pace e contro le ingiustizie perpetrate dall’esercito israeliano. Questa non è solo una questione che riguarda Israele e Palestina, ma è una questione globale di pace e diritto umanitario internazionale”.

Il professore Christian Porretta di eQual ha manifestato la necessità di un cambio di rotta da parte dell’Unione Europea: “Oggi, con le nostre parole, i nostri corpi, le nostre, per qualcuno ingombranti, coscienze siamo qui non solo a chiedere il cessate il fuoco a Gaza e in Libano, ma anche a condannare le politiche di assenso (tacito o meno che sia) da parte del mondo occidentale alle azioni criminali del governo israeliano. L’Unione Europea, di cui siamo parte, si è sempre proclamata come baluardo della pace e dei diritti umani. Con quale coraggio continuiamo a riempirci la bocca di questi concetti astratti, meravigliosi, se poi da parte della stessa Europa non sono bastati migliaia di morti, ma si è dovuto attendere un attacco alle basi UNIFIL per denunciare in maniera unanime la politica di Israele? Con quale credibilità tentiamo di insegnare ai nostri figli il valore della non violenza, quando per bieco profitto alcuni paesi europei continuano e hanno addirittura aumentato nel corso di quest’anno la vendita di armi a Israele? Oggi questa piazza, come le tante altre che dallo scorso anno animano l’Italia e non solo, è qui per chiedere a gran voce che l’Europa prenda una posizione netta e univoca, esprimibile unicamente attraverso l’embargo di armi a Israele”.

Il messaggio è chiaro: la pace è possibile se le istituzioni cambieranno le loro politiche. E se i cittadini non rimarranno indifferenti e continueranno a far sentire la loro voce, il loro NO deciso e irrevocabile alla guerra e all’occupazione illecita e il loro Sì ai diritti umani.

Ecco il discorso completo di eQual.

Di Hajar Qacem

Mi piace informarmi costantemente sull`attualità. Non sono sognatrice oziosa, bensì una persona capace di intraprendere misure concrete per realizzare i propri obiettivi. Perciò mi piace condividere le mie scoperte con gli altri per stimolare discussioni interessanti.

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