L’Artisanal show di Maison Margiela che passerà alla storia

Di Alice Evangelisti

La sfilata delle creazioni di John Galliano, meglio definibile come capolavoro, tenutasi il 25 gennaio, è un connubio di danza e musica, all’insegna della sperimentazione e della straordinarietà.

Ci si ritrova immersi in una realtà distopica, dove i modelli sono interpreti che creano una vera e propria performance, mettendo in mostra capi inusuali che vanno totalmente contro le regole del marketing odierno e del prêt-à-porter industriale.

Uno spettacolo che risulta quasi inquietante, i cui protagonisti sono gli “emarginati”, che ricordano delle bambole trasandate, prese e buttate via, che si ritrovano in questo ambiente tetro, simile a una locanda abbandonata.

I capi trasmettono un messaggio di forte sensualità ed erotismo, resi romantici dall’atmosfera, che, quindi, risulta in perfetto equilibrio. Tutto è studiato nei minimi dettagli: infatti, l’invito per lo show era proprio un biglietto della metro di Parigi, che rimanda a un viaggio passionale ed esplorativo delle creature che popolano la notte.

Sbalorditivo, secondo me, di questo show è la perfetta rappresentazione degli stereotipi dell’inquieto, da cui non si è spaventati ma affascinati, grazie a capi maestosi e al prodotto finale, che mi ricorda un po’ i film di Tim Burton: particolari, curiosi e indimenticabili.

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