Le tecnologie, in particolare il ramo denominato intelligenza artificiale, sono inconsciamente entrate a far parte in maniera preponderante della quotidianità di ognuno di noi. La qualità della nostra vita è significativamente migliorata grazie alla ricerca tecnologica, che è avvenuta e continua ad avvenire in uno degli ambiti più importanti per l’umanità: quello della medicina.
Di Serena Ciaccia
Le tecnologie e gli ambiti di ricerca nei diversi settori, negli ultimi anni, si sono sempre più evoluti nella speranza di migliorare e ottimizzare la vita delle persone; per questo motivo, anche l’ambito della medicina diventa centrale nella ricerca di macchinari e applicazioni di nuovissima generazione, migliorando tutti i campi della sanità. Di particolare interesse tre le nuove applicazioni in campo medico è l’intelligenza artificiale (AI), che ha lo scopo di progettare computer capaci di riprodurre alcune funzioni della mente umana. Pur essendo disparati i settori nei quali la AI in ambito sanitario è applicata, quelli con maggiori sviluppi sono classificati in diversi rami: la diagnostica predittiva, che permette di analizzare dati e rendere più veloce e precoce la diagnosi delle malattie; la riabilitazione, in cui l’AI permette di istruire le macchine per l’applicazione di esercizi riabilitativi che poi insegneranno a riprodurre al paziente; la medicina di precisione, con lo scopo di individualizzare le cure che si mettono in campo per ogni paziente, mettendo in conto quindi dei fattori personali e evitando l’utilizzo standardizzato dello stesso metodo di cura. Tutte queste tecnologie, ovviamente, non devono essere viste come sostitutive dell’operato dei medici ma come mezzo per aiutare le persone, affinché possa diminuire il quantitativo di lavoro, rendendolo più efficiente e veloce per esempio nella diagnosi delle patologie o nella gestione dei dati clinici.
Le nuove tecnologie applicate nell’ambito sanitario sono molteplici e tra le più variegate. Un esempio di AI è la Buoy Health che nasce nel 2014 come una chatbot. L’idea di questa AI nasce proprio dalla costatazione di come internet venga impropriamente utilizzato come mezzo per comprendere se si hanno delle malattie, partendo dal classico inserimento dei sintomi sulla barra di ricerca. Internet, infatti, viene visto come mezzo universale per la comprensione di qualsiasi cosa e per questo motivo molte persone utilizzano i motori di ricerca per provare da soli ad individuare un possibile disturbo, partendo dalla ricerca dei sintomi che porta molto spesso a risultati bizzarri o esagerati, come per esempio ad individuare in una semplice emicrania il sintomo di una morte lampante.
La Buoy Health si dà per questo motivo l’obbiettivo di evitare che questo accada, messaggiando con il paziente, proponendogli diverse domande, e tentando di trovare una diagnosi più corretta possibile a partire dall’analisi dei sintomi.
La Entlic è una intelligenza artificiale che ha, invece, l’obbiettivo di aiutare i medici nella diagnosi delle patologie. Nello specifico, Entlic è un’azienda che ha elaborato una piattaforma per aiutare i radiologi a individuare le diagnosi in maniera più efficiente.
In medicina, non solo l’individuazione delle malattie è importante, ma lo è anche la riabilitazione. Per questo esistono dei robot dotati di intelligenza artificiale che hanno lo scopo di interagire con i pazienti, insegnandogli delle tecniche riabilitative. Un esempio è la Hunova, costruita e distribuita dalle due aziende italiane Movendo Technology e EMCA, e costituita da un sistema robotico che affianca i trattamenti riabilitativi neuromotori. L’AI permette a questi robot di essere specifici per ogni singolo paziente grazie a delle misurazioni, per esempio, sulla forza, oscillazioni posturali, ampiezza dei movimenti ed equilibrio del paziente, dando così ai medici una quantificazione delle problematiche motorie e del funzionamento del sistema neuromotorio del paziente, rendendo più accurata l’analisi dei progressi e facendo previsioni sull’evoluzione del sistema.
Un altro obbiettivo principale della AI è quello di renderla la sanità non solo più efficiente, ma anche più veloce. Molti ambiti della medicina sono ripetitivi e fanno perdere molto tempo agli operatori, i quali invece potrebbero sfruttare quel tempo per dedicarsi ai propri pazienti. A questo scopo, la startup Olive automatizza i compiti più monotoni di amministrazione dei dati clinici.
Queste sono solo alcuni dei molti sistemi di intelligenza artificiale sviluppati negli anni e che sicuramente cresceranno ancora, magari espandendosi anche in nuovi ambiti di ricerca sempre più innovativi. La vita delle persone è certamente migliorata grazie a queste tecnologie e sicuramente questa è la strada intrapresa dalla ricerca medica. Possiamo già auspicare un futuro nel quale ci saranno delle intelligenze artificiali che riusciranno non solo a prevedere le malattie ma anche a curarle.