Gli assalti in trincea e la guerra di logoramento

Di Samuele Maramotti

Regia : Edward Berger

Durata: 2h 28min

Uscita: 2022

 

Trama

1917 – Prima Guerra Mondiale

Dopo un incoraggiante discorso di un funzionario scolastico, Il diciannovenne Paul Bäumer ed i suoi amici coetanei decidono di arruolarsi nell’esercito con la speranza di diventare eroi della loro Germania. I ragazzi sono impazienti di andare in battaglia per servire il loro paese in quanto ancora non conoscono la vera faccia della guerra.

Vengono spediti in trincea sul Fronte Occidentale (Belgio e Lussemburgo) e la prima battaglia non attende ad arrivare. Durante il corso del lungometraggio è possibile vedere come le espressioni dei protagonisti, che una volta risultavano speranzose e determinate a sconfiggere il nemico, cambiano velocemente davanti agli scenari di morte ai quali i soldati vengono sottoposti.

I mesi passano, le vittime crescono, il cibo scarseggia.

Nel mentre, a qualche centinaio di chilometri di distanza, su un treno che percorre la Foresta di Compiègne, il diplomatico tedesco Matthias Erzberger cerca di convincere la delegazione tedesca a firmare l’armistizio dopo che il comandante supremo degli alleati Ferdinand Foch gli ha dato un ultimatum di 72 ore senza un “cessate il fuoco” per il periodo di consultazione per la firma.

Bäumer è testimone degli effetti provocati della guerra: i suoi commilitoni mostrano sintomi di pazzia e paranoia. Lui ed i suoi amici, nei momenti in cui non sono in trincea, cercano di distrarsi pensando a cosa avrebbero fatto una volta tornati a casa, ma queste speranze risultano vane: la guerra imperversa e vengono richiesti sempre più soldati al fronte per cercare di guadagnare quanto più terreno nemico possibile. Quando la situazione sembra oramai arrivata ad un punto di non ritorno, giunge voce di un possibile armistizio:  dando ormai per certa la notizia, tutti fanno festa.

Si ritorna a casa.

05:00 a.m. – 11 novembre 1948, la delegazione tedesca firma l’armistizio ma esso entrerà in vigore non prima delle 11:00 a.m. dello stesso giorno.

Paul non crede alle sue orecchie: è finita.

…Se non fosse che il generale Friedrich, un oppositore dell’armistizio, alle 10:45 a.m. dà l’ordine di attaccare il fronte per, a detta sua, porre fine al conflitto e vincere.

10:45 – 11 novembre 1948: L’ultima offensiva tedesca parte contro le trincee degli alleati.

 

Commento

Tratto dall’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque, “Niente di nuovo sul fronte occidentale” è un film fatto per descrivere la guerra nel modo più realistico (e dunque crudo) possibile, al pari del lungometraggio “Salvate il soldato Ryan” girato da Steven Spielberg.

Ne consiglio la visione soprattutto a chi non è facilmente impressionabile in quanto presenta scene cruenti che potrebbero disturbare alcuni spettatori.

Dal punto di vista tecnico, ho trovato interessante e nobilitante il fatto che l’intero cast, la produzione e la regia siano di origine tedesca in quanto denota l’umanità di coloro che da sempre vengono considerati i “cattivi”. Le ambientazioni ed i costumi sono stati studiati per essere quanto più fedeli possibili ad uno scenario di guerra, personalmente ho adorato che abbiano mostrato il riciclo degli indumenti dei soldati deceduti.

Infine, cosa fondamentale: il suono. In proiezioni come questa, a mio avviso, bisogna che sia magistrale in quanto deve coinvolgere lo spettatore per poter farlo immedesimare nella vita dei soldati. In questo film il sound design è azzeccato soprattutto nella colonna sonora e nella traccia “Remains”.

Che dire, “Niente di nuovo sul fronte occidentale” è un film potente che merita di essere visto perché ci aiuta ad assumere una maggior consapevolezza sul significato di “guerra” e di ciò che comporta viverla in prima persona.

Onore ai caduti della “Grande guerra”.

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