di Andrea Ferrari e Daniele Farina

Dopo una notte insonne a causa del festival, due studenti del Fermi vi propongono i primi 14 giudizi sulle esibizioni. Quali le performance che ci hanno sorpreso? Quali i migliori brani di questa edizione? Ma soprattutto, abbiamo davvero rinunciato al sonno per sentire alcuni di questi individui strillare? Spoiler: si.



Anna Oxa – «Sali (Canto dell’anima)» voto 3,5

La star di questa edizione è la prima ad esibirsi. Brano che sa di viaggio mistico, il testo non è chiaro e assomiglia più ad un canto rituale che ad una tipica canzone di Sanremo. Anna non è esattamente sul pezzo, la carenza di tecnicità vocale fa sembrare il tutto un continuo urlare, esagerata anche la presenza scenica che enfatizza il senso di imbarazzo che si prova all’ascolto, speriamo che renda di più nella sua versione studio.




gIANMARIA – «Mostro» voto 5

Forse ancora reduce dall’edizione del 2021 di XFactor, Gianmaria risulta stanco e affaticato, spesso fuori tempo e talvolta calante. Non riesce a riempire il palco con la sua voce, e si affida quindi alla base, che però spesso sovrasta la sua performance e non si adatta al tema del testo.




Mr. Rain – «Supereroi» voto 6

Tipico esempio di sfruttamento minorile. A parte gli scherzi, la scelta di includere un coro di voci bianche è stata furba, poiché di per sé il testo è banale. La performance vocale non è orrenda, unica pecca, il poco controllo sul fiato e sul volume, che rendono inudibili alcune parti, e lo obbligano a prendere fiato in modo anomalo. Nel complesso l’accompagnamento col pianoforte riesce a convincere, come anche la presenza scenica dell’artista.




Marco Mengoni – «Due vite» voto 8

Mengoni porta uno di quei brani impossibili che solo lui e pochi altri eletti possono permettersi di cantare, ci piazza una B4 finale (una nota abbastanza alta) non senza imprecisioni, ma lo perdoniamo perché tra tutti questa è tecnicamente una delle canzoni più complesse sentite stasera. Testo poetico ed efficace. Unica carenza, la relativa semplicità della base, e la presenza scenica non sempre al top.




Ariete – «Mare di guai» voto 4,5

Non molto intonata. Testo con stralci di vita quotidiana in pieno stile Ariete, rimane in superfice e non arriva a chi ascolta. Traspare molto l’ansia dell’artista. La mancanza di una forte presenza scenica, forse dovuta alla giovane età, rende l’esibizione passibile di multa per eccesso di inesperienza. Ariete ha ancora una lunga strada da fare, dovrà crescere ancora molto se vorrà tornare su quel palco.




Ultimo – «Alba» voto 6,5

Pura poesia. Un flusso di coscienza che abbandona il classico ritornello e si lascia andare ad un semplice dialogo tra lui e i suoi pensieri. Grande interprete, sarebbe perfetto per un’opera teatrale, se non fosse che siamo a Sanremo.




Coma_Cose – «L’addio» voto 6

I primi che portano una vera e propria performance, studiata nei minimi dettagli, ma che rimane comunque autentica e naturale nelle più lievi espressioni facciali di lei e nei più profondi sguardi di lui. Nel complesso dovrebbero lavorare di più sulla base e sull’intonazione, rimangono fedeli al loro stile.




Elodie – «Due» voto 8

La diva del pop ci porta un pezzo che ci fa ballare, unico nel suo stile, proprio come le sue hit estive. Esecuzione tecnica impeccabile, base che tende allo Urban e percussioni adatte al brano senza perdere l’eleganza tipica di Elodie.




Leo Gassmann – «Terzo cuore» voto 6

Pezzo pieno di voglia di vivere, siamo rimasti stupiti dall’intonazione. Base e melodia complete e non sovrastanti. Il testo però è banale e non convince, come del resto la struttura del brano, classico, sentito e risentito. Deve ancora crescere molto.




I Cugini di Campagna – «Lettera 22» voto 4

C’è bisogno di presentazioni? I 4 cavalieri dell’apocalisse arrivano direttamente dagli anni 70 con un carico di paillette. La canzone non è male, il testo è un po’ ripetitivo e forse più adatto ad un Sanremo di 40 anni fa.




Gianluca Grignani – «Quando ti manca il fiato» voto 7

Il brano parla del difficile rapporto fra padre e figlio. Indubbiamente il migliore fra i testi di questa sera, se non fosse che il continuo sbiascicare di Grignani ha reso necessario l’utilizzo dei sottotitoli. La canzone colpisce ed è commovente, un ottimo risultato.




Olly – «Polvere» voto 6-

L’anno scorso ci aveva provato Dargen D’amico, ed invece ora troviamo un giovane Olly che ci canta un pezzo super radiofonico, perfetto per andare in disco. Peccato per l’auto-tune, utilizzato eccessivamente. Chissà se anche questo pezzo diventerà una hit dopo Sanremo.




Colla Zio – «Non mi va» voto 4,5

La band degli amichetti in garage si esibisce a Sanremo con un sound che ricorda Neffa. Le barre del rap sono sul pezzo anche se non molto originali. La performance canora non spicca per la sua precisione e tecnicità, però il brano risulta orecchiabile anche se non eccezionale.




Mara Sattei – «Duemilaminuti» voto 7,5

La sentite l’impronta di Damiano dei Måneskin nel testo?  Mara non è molto rilassata, a causa forse dell’esibizione fatta a tarda serata, ma la performance vocale è convincente e tecnicamente discreta. La base e la voce si completano e rendono il pezzo piacevole ed apprezzabile.

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