Imparare dal passato: il Fermi ricorda la Giornata della Memoria.

di Davide Tecchio

Ricorre il 27 gennaio, giorno di commemorazione delle vittime della SHOAH: è la tragedia che racconta al mondo di oggi il valore della comprensione, della tolleranza e dell’amore verso il prossimo . Questa fondamentale lezione non deve essere ignorata. Per questo motivo il vostro amatissimo Istituto, come ogni anno, ha deciso di proporre alcune attività scolastiche, tenendo così viva in noi la consapevolezza della storia.

Cinema e storia

Imparare dalle immagini. Il cinema è l’arte del linguaggio visivo, ci narra e racconta una storia: viene utilizzato il tema del dolore per ricordare le atrocità del passato come monito per comprendere dai propri errori, sviluppare e accrescere il proprio pensiero critico. Quest’anno il Fermi presenta a tutte le classi del biennio e del triennio la visione di due film:

Biennio

  • “La vita è bella”: Durante la dittatura fascista, Guido Orefice, giovane ebreo trasferitosi nella campagna toscana, conosce una maestra elementare, Dora, e con lei costruisce una famiglia. L’aggravarsi delle leggi razziali e i rastrellamenti nazisti avranno come conseguenza la deportazione dell’uomo in un campo di concentramento con il figlioletto Giosuè. Per proteggere il piccolo dagli orrori dello sterminio, Guido costruisce eroicamente un elaborato mondo di vertiginose fantasie.

 

  • “Lezioni di persiano”: Durante la Seconda Guerra Mondiale, un ebreo belga di nome Gilles sfugge alla deportazione affermando di essere un persiano. La bugia, tuttavia, lo mette in una posizione difficile quando gli viene dato l’incarico di insegnare il farsi.

Triennio

  • “Senza destino”: Budapest: Köves, 15 anni, vede la sua vita cambiare con l’avvento del nazismo. La popolazione ebrea inizia a essere discriminata, le persone che prima erano vicine alla sua famiglia, prendono le distanze.

 

  • “Il figlio di Saul”: Saul Ausländer fa parte dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio.

Conclusa la visione delle pellicole, infine ci verrà chiesto di scrivere un pensiero, una riflessione riguardo ciò che abbiamo provato o sentito risuonare nell’animo.

“Senza destino”

La nostra voce

Nulla si può conoscere se ci rifiutiamo di parlare: raccontare la storia è il nostro modo di apprendere, com’è per un bimbo una storia coinvolgente. Anche il Fermi ci vuole illustrare una trama, la nostra, in fondo il compito di un bravo genitore. In ogni classe i rappresentanti raccoglieranno le riflessioni elaborate sul valore del ricordo della giornata (del punto precedente) e ne sceglieranno un paio con l’aiuto di tutta la classe.

C’è un ulivo all’entrata della scuola, lo sapevate? Ebbene, i rappresentati di ogni classe consegneranno i pensieri raccolti all’albero, inserendoli negli occhielli di una catena che costringe la pianta. Inoltre i rappresentanti porteranno all’ulivo anche un piccolo sasso sul quale scriveranno il nome della classe. Successivamente inseriranno la pietra in una cesta a fianco dell’albero su una panchina.

Perché l’ulivo? È l’albero della vita, il simbolo della nostra fratellanza sulla terra, della pace di tutti gli esseri umani, della speranza che ci slega dalle catene, della volontà e della determinazione della nostra voce di farsi vera, della parola che libera l’albero, donandogli il cielo più vasto.

La Giornata della Memoria è tutto questo: fate in modo che sia ricordata.

Di Davide Tecchio

“E se tutti questi abeti fossero come struzzi che si sono dimenticati di risalire? Gambe all’aria e testa infossata. Coccodè!”; ballava una danza tribale insieme all’albero, “Sveglia, sveglia, sveglia! Svegliati grosso struzzo.”

1 commento su “SOPRAVVIVERE CON IMMAGINI E PAROLE”

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